venerdì 22 marzo 2024

A PIETRO CORSI

 





Di Gabriella Iacobucci


Sette anni fa, il 7 marzo 2017, moriva a Los Angeles il geniale scrittore di Casacalenda Pietro Corsi. Una di quelle persone che lasciano un segno in quelli che l’hanno conosciuto e la cui perdita lascia un rimpianto che cresce nel tempo, man mano che  la consapevolezza del loro valore si fa più chiara nella mente.

Prima che la posta elettronica prendesse il sopravvento, mi scriveva ogni tanto delle lettere battute a macchina. Per dirmi dei suoi programmi, dei libri che stava scrivendo, dei personaggi che voleva raccontare, o anche di vicende familiari. Alcune di queste lettere le ho donate alla Biblioteca Caradonio Di Blasio di Casacalenda, insieme a manoscritti e libri di Pietro, nella speranza che contribuiscano alla formazione di un fondo a suo nome. Ce n'è una però che ho conservata, una lettera datata 1 febbraio 1994.

martedì 2 maggio 2023

La poetessa Tiziana Antonilli al Palazzo Ducale di Urbino

Solo ora riceviamo notizia della partecipazione della poetessa molisana Tiziana Antonilli alla Giornata Internazionale di Poesia promossa dall'Università di Urbino: 



giovedì 20 aprile 2023

In edicola, su Il Bene Comune, un'intervista di Michele Colitti a Gabriella Iacobucci sul tema della traduzione. 



mercoledì 29 marzo 2023

E' scomparso il prof. Filippo Salvatore


 

di Barbara Bertolini

Si è spento all’età di 75 anni Filippo Salvatore, l’italo-canadese Professore emerito di studi italiani e canadesi alla Concordia University di Montréal. Nato a Guglionesi, nel Molise, si trasferisce in Canada con la famiglia all’età di 16 anni. Mente brillante, dopo la laurea riesce a conseguire un dottorato di ricerca presso la Harward University che lo proietta nel mondo universitario canadese come titolare della cattedra sul pensiero rinascimentale e moderno italiano nel Dipartimento di lettere moderne e linguistica.

sabato 16 luglio 2022

La biblioteca del Convento di Ripalimosani


di Gabriella IACOBUCCI

La biblioteca di Ripalimosani ha una storia più complessa - e ancora da scrivere, come vedremo - in quanto coincide con la storia dell’antico Convento S. Pier Celestino. Questo Convento, che ricorda nel nome il grande papa che vi aveva soggiornato, nel maggio scorso con un regolare atto di compravendita è diventato proprietà del Comune.  Ultimi proprietari erano stati gli Oblati, i quali lo avevano acquistato nel 1936 da una delle tante congregazioni religiose che vi si erano succedute in settecento anni - i Benedettini, i Celestini, i Frati Minori Osservanti, i Frati Minori Riformati- e vi avevano soggiornato fino al 2013.  Su questo Convento, per anni centro religioso e culturale di notevole importanza, e in attesa dei previsti finanziamenti del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si appuntano ora le speranze e si moltiplicano i progetti dei ripesi. 



giovedì 14 aprile 2022

BIBLIOTECHE MOLISANE E DONAZIONI





Fondo “Nino Amoroso” e selezione di Autori Molisani alla Biblioteca di Macchiagodena.

 

Le biblioteche molisane che risultano dal censimento dell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) sono ben 136, cioè lo stesso numero dei comuni molisani – dice la dottoressa Francesca Carnevale  ̶  ma di fatto la maggior parte sono chiuse e, quando aperte, cosa alquanto grave, sono senza bibliotecari e non in rete.

Tra le eccezioni spicca il Comune di Macchiagodena, un delizioso paese che affaccia su un panorama incantevole di montagne e che, sotto la guida di un sindaco aperto e lungimirante, Felice Ciccone, ha fatto del libro il suo segno distintivo e della cultura la sua forma di investimento privilegiata. I libri qui sono dappertutto, ma i più importanti sono racchiusi in una torre (un caso?) che funge da biblioteca.

giovedì 3 marzo 2022

UKRAINA

Tante immagini drammatiche e convulse, tanta commozione sincera, tanti discorsi, e tanta inevitabile retorica. É la storia viva di questi giorni.

 Loreta Giannetti  ha inviato dal Canada questa piccola composizione. L'ha scritta di getto, dice, il suo modo di protestare contro la guerra imposta dall'armata russa all'Ucraina, "il suo colpo di fucile con le parole". 

Solo che questo non fa rumore, è il linguaggio eterno e universale delle fiabe...

Eccola:

                                                                                                  G.I.

 


Piccola fiaba

di Loreta Giannetti

 

C'era una volta

Nel paese del Sol Tramonto

Un re potentissimo e ricchissimo

Che comandava i suoi sudditi

Con una mano di ferro.

venerdì 12 novembre 2021

La civiltà della tavola



di  Gabriella IACOBUCCI


Il nome così solenne dell'associazione, Accademia Italiana della Cucina, mi ha sempre messo un po’ a disagio. Con quelle persone ad esempio che mi chiedevano se era una scuola di cucina, e alle quali dovevo dire che assolutamente no, si trattava di una importante istituzione culturale, e quindi descriverne pazientemente le origini e le finalità, e spiegare che questo nome esprimeva il grande valore simbolico che i fondatori intendevano attribuire alla cucina della nostra tradizione. Quello che invece mi piace molto è il nome della rivista, Civiltà della Tavola. Parole che riconosco come familiari: “civiltà”, “tavola”… Mi vengono in mente quando vedo una bella tavola apparecchiata con gusto, semplice o ricercata che sia, o al contrario un’altra sulla quale stoviglie e cibo sembrano trovarsi lì per caso, e lo stesso i commensali.  
Mi ricordano la mia infanzia, quando mia madre e le sue amiche, giovani spose, si scambiavano ricette di cucina, quelle tradizionali e quelle più alla moda che venivano da fuori e che le riviste e i libri di casa di allora consigliavano.

mercoledì 3 novembre 2021

“Francesco JOVINE nei miei ricordi a Guardialfiera e nel mio affetto”

Vincenzo Di Sabato, da sempre protagonista di primo piano e anima della vita culturale di Guardialfiera, ci invia questo ricordo del suo illustre concittadino Francesco Jovine. Un documento vivo e originale che MdA è orgogliosa di poter pubblicare. Grazie, caro Vincenzo!
G.I.



di Vincenzo Di Sabato

 

              Affabile, mite, rispettoso; un uomo dalla corporatura robusta e dalle movenze leggiadre: un sentimentale! Accurato anche nel vestire, cravatta rigorosamente intrecciata sotto il colletto bianco; abito decente, stirato; il taglio dei capelli conforme alla rotondità del suo viso. Chiacchierando con amici, egli assumeva spesso il tratto tipicamente maschile: quello cioè della mano in tasca, così da far scendere morbidamente il lembo della giacca sul pantalone, mediante un guizzo di grazia civettuola. E, anche quando fumava, il gesto era misurato e dignitoso, come per un rito.

lunedì 18 ottobre 2021

Finalmente a Chiauci una targa dedicata a Lina Pietravalle


 Da sin. Il sindaco di Torella Antonio Lombardi, il sindaco di Chiauci Alessandro Di Lonardo, la Presidente della Pro Loco di Salcito, il sindaco di Salcito Giovanni Galli, l'editore Claudio Di Cerbo,  la scrittrice Gabriella Iacobucci, la vice sindaco di Chiauci Lucia Simonelli    

                                                          di Gabriella Iacobucci                                                                                  

 L’ inaugurazione di un monumento, grande o piccolo che sia, è un momento significativo nella storia di una comunità. Quello in cui essa riconosce il valore di un suo concittadino e gli affida il compito di rappresentarla agli occhi del mondo esterno, di raccontarne la storia. E un paese ricco di targhe, di lapidi, di monumenti, è un paese che parla al visitatore. Il 9 agosto scorso è arrivato finalmente il turno della scrittrice Lina Pietravalle, che con la targa a lei dedicata è entrata a far parte ufficialmente della storia di Chiauci.

venerdì 23 aprile 2021

Il 23 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore, promossa dall'UNESCO per la celebrazione della lettura come attività culturale fondamentale nella storia dei popoli e dell'umanità.

Molise d’Autore per l’occasione ha scelto alcune significative immagini degli incontri di Lettura a Tavolino di Biblioteche Aperte tenuti a Baranello, Fossalto, Casacalenda e Riccia dieci anni fa.





domenica 18 aprile 2021

Lo “Scaffale dei libri dimenticati” su Il BENE COMUNE


Sul numero in edicola della rivista IL BENE COMUNE troverete questa settimana la scheda del romanzo di Pietro Corsi  ‘Il morbo dell’Ozio’ che lo scorso anno, all’inizio della pandemia, inaugurò la fortunata rubrica del blog di Molise d’Autore intitolata “Lo Scaffale dei libri dimenticati”.  Inizia così un rapporto di collaborazione tra Molise d’Autore e la importante rivista culturale molisana che prevede la pubblicazione, nei prossimi numeri, di altre schede di “libri dimenticati”.

 


domenica 27 dicembre 2020

IL MOLISE DI NINO RICCI

 

Nei giorni 5 e 6 novembre dello scorso anno - il covid era una realtà ancora lontana e insospettabile - si svolse presso l’Università degli Studi del Molise un importante convegno internazionale, Geographies  of Being: Patterns and Paths in Transnational Dialogues. Come ospite d’onore era presente il famoso scrittore italocanadese Nino Ricci, che in quell’occasione parlò delle sue origini molisane e delle radici della sua scrittura nel corso di un’intervista con Gabriella Iacobucci.

 




PATRIE IMMAGINARIE: INTERVISTA A NINO RICCI

 «Merope», rivista semestrale di studi umanistici, Anno XXIX- n.71- Gennaio 2020.

Gabriella Iacobucci: Vuole illustrare come è nata l’idea del suo primo romanzo Lives of the Saints?

Nino Ricci: L’idea iniziale non era certamente quella di scrivere un romanzo sull’emigrazione né sulle mie radici italiane. Basti pensare che da ragazzo ritenevo che essere italiano non avesse alcunché di positivo. Essere un emigrato significava vedere solo gli aspetti negativi della propria etnicità.

lunedì 16 novembre 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - Premessa 2 di Gabriella Iacobucci


Ē novembre, la pandemia si è riaccesa, siamo in zona gialla. Dopo un intervallo durato più a lungo del solito, riprende lo Scaffale dei libri dimenticati iniziato nel marzo scorso, ma questa volta con un nuovo spirito, un’idea che si è andata chiarendo man mano durante il percorso. Ci siamo resi conto, infatti, che la scelta cadeva istintivamente su libri che rispecchiavano la realtà, la storia, il carattere della terra in cui siamo nati, il Molise.  La letteratura molisana non è solo questa, lo sappiamo. Ma è questa che ora ci accende il cuore. E quindi avanti con un nuovo entusiasmo che MdA spera di trasmettervi e condividere con voi.

Le schede non pretendono di sostituire i libri, naturalmente, come le schede dei film che i cinefili trovano su Google non sostituiscono la visione dei film. Possono essere però qualcosa: uno stimolo, un pretesto, un’occasione di riflessione. Basta leggere i numerosi commenti – ciascuno a suo modo sorprendente che i lettori hanno inviato. Li invitiamo a farlo ancora, perché abbiamo capito che le schede saranno complete solo con le loro riflessioni, idee, ricordi. E anche se i libri che proponiamo forse non avrete mai occasione di tenerli tra le mani e sfogliarli, in questo piccolo cenacolo virtuale essi vivranno ancora. Cioè produrranno conoscenza, faranno riflettere, commuoveranno, cambieranno il mondo. Perché questo sono i libri.

Ecco a voi dunque la Scheda 5 curata da Rita Frattolillo, la quale ha raccolto pienamente questo messaggio proponendo un discusso e poco conosciuto testo di Raffaele Capriglione. Una preziosa novità, per Lo scaffale, perché il testo è un misto di prosa e poesia, e le poesie sono in dialetto, ma si tratta di un antico bellissimo dialetto di Santa Croce di Magliano, dove l’Autore è nato nel 1874.

 E ancora, faccio notare, una Ed. Enne, a sottolineare il ruolo fondamentale di questa casa editrice nella costruzione di una letteratura molisana.                                                      

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 5 -

 


 

 Testo di Rita Frattolillo

 U LUTEME SABBETE D’ABBRILE ED ALTRE FESTE POPOLARI A SANTA CROCE DI MAGLIANO

di Raffaele Capriglione (Santa Croce di Magliano 1874-1921), pref. di F. D’Episcopo, Edizioni Enne, 1995.



Perché

Riprendo volentieri la “provocazione” lanciata da Gabriella  Iacobucci a proposito di Donato Del Galdo e del suo essere  tra i protagonisti di quella che lei, giustamente, definisce  letteratura contadina. Definizione  che si attaglia particolarmente bene a coloro che, profondamente radicati nella terra di Molise  hanno interpretato  e descritto le tradizioni,  gli umori viscerali, la durezza di vita della  sua gente  “cafona”  e tenace,   semplice e genuina.

domenica 20 settembre 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 4 -


Testo di Gabriella Iacobucci

 

VITA DI CONTADINI

di Donato Del Galdo (San Giuliano di Puglia 1917- Campobasso 2000)

 Edizioni Enne , Campobasso 1981.

Perché

Non so se esiste nei libri di letteratura italiana un capitolo dedicato alla letteratura contadina, ma per il Molise quella più autentica e significativa dovrebbe avere questo nome. Una letteratura indigena, si potrebbe dire, da affiancare a quella borghese e più “italiana” che proprio in quanto tale è considerata vera letteratura. Non a caso i nomi più importanti della letteratura molisana sono scrittori borghesi, colti, vissuti per lo più fuori del Molise.

martedì 8 settembre 2020

 

A IL MOLISE CHE VA, trasmissione dell’emittente regionale TLT MOLISE, il giornalista Michele D’Alessio intervista Gabriella Iacobucci di Molise d’Autore e Claudio Di Cerbo, responsabile di Italia nostra, sezione di Isernia, sui temi del territorio molisano e della sua tutela e valorizzazione sotto l’aspetto ambientale e culturale.


https://www.tltmolise.it/il-molise-che-va/


lunedì 15 giugno 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 3 -


Testo di Mariella Di Brigida




LA STANZA GRANDE

di Giose Rimanelli, a cura di Sebastiano Martelli, Cava de’ Tirreni, Avagliano, 1996.
Titolo originario dell’opera, Una posizione sociale, Roma, Vallecchi, 1959.

Giose Rimanelli (Casacalenda, 28 novembre 1925 – Lowell, 6 gennaio 2018)





Perché
Perché la stanza più grande in cui viaggiare è quella popolata dai ricordi dell’infanzia, densi di ombre o fantasmi in cui perdersi e ritrovarsi, come a dire che gli spazi aperti dai ricordi- quando tutto apparteneva al mondo degli adulti e appariva una conquista lontana e irraggiungibile- sono sconfinati e non bastano le restrizioni cui il nostro tempo triste ci sta obbligando a stabilirne la chiusura. Un romanzo in cui tempo reale e immaginario slittano continuamente dal dato biografico a quello mitopoietico attraverso una narrazione fluida e a tratti incantata del protagonista ci è sembrato una risposta poeticamente valida per ingannare le attese, le aspettative, le contraddizioni.

lunedì 18 maggio 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 2 -




Testo di Gabriella Iacobucci
 




IL LUNARIO dell’OSTERIA

di Enzo Nocera (Boiano 1932 - Campobasso 2020), Edizioni Enne, Campobasso 1999



Perché

Tra gli innumerevoli libri che Enzo Nocera ha pubblicato durante la sua intensa e lunga attività di editore dando corpo a una letteratura molisana che altrimenti sarebbe rimasta invisibile c’è anche questo romanzo, il suo, un piccolo gioiello uscito nel 1999.
Il romanzo mi aveva colpito subito, e ora in questo “Scaffale” avrei potuto finalmente parlarne. Poi è giunta improvvisa la notizia della sua morte, e insieme il dolore per la scomparsa di un altro importante amico di tanti anni.
 In questo romanzo c’è parte della sua vita e della sua anima. Parla della sua infanzia, di cibo, di tradizioni e vita quotidiana legate al cibo. L’ Osteria è il simbolo di un Molise ormai scomparso, un luogo dell’anima al quale in questi giorni più che mai ripensiamo con profonda nostalgia.
 Questa scheda è il ricordo che Molise d’Autore dedica a Enzo.

giovedì 16 aprile 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 1 -





a cura di Gabriella Iacobucci



Premessa

In questi giorni di forzata clausura, facendo un po’ d’ordine nella mia biblioteca, ho ritrovato decine di libri di autori molisani che si erano accumulati nel mio armadio negli ultimi trent’anni e che avevo dimenticato. Trent’anni di vivo fermento culturale, di grande produzione letteraria, di incontri con gli autori. D’estate tornavano ancora in Molise Giuseppe Jovine, Giose Rimanelli, Pietro Corsi,  e avevamo scoperto da poco Ricci e Fiorito.  Di molti di questi libri dopo la loro pubblicazione non si è più parlato. Poiché per me sono stati una riscoperta entusiasmante, ho pensato di condividerla con voi in questa rubrica e di riproporvene alcuni attraverso delle brevi schede.

IL MORBO DELL’OZIO

Pietro Corsi (Casacalenda 1937- Los Angeles 2017). Casa ed. Ripostes, Salerno, 1994

Perché
Le epidemie, con il loro carico di morte e la loro forza distruttiva e imprevedibile, hanno ispirato scrittori di tutti i tempi. In questi giorni del Corona Virus è soprattutto a Manzoni, ai celebri passi dei Promessi Sposi, che torna la nostra memoria quando osserviamo ciò che sta succedendo.  Anche questo romanzo racconta  di un’ epidemia, un morbo invisibile che in poco tempo si propaga inesorabile  e cancella  un intero paese.

giovedì 5 marzo 2020

A dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 20 febbraio 2010, l'illustre studioso molisano Renato Lalli è stato commemorato al Circolo Sannitico di Campobasso da un gruppo di intellettuali e amici




Pubblichiamo qui - tra gli altri - il ricordo personale di  Rita Frattolillo,  che lo ebbe come collega all'Istituto Magistrale di Campobasso 



Le mie parole di oggi sono come passi leggeri e sospesi nella memoria, quelli che calcavano le aule dell’istituto magistrale di Campobasso dove Renato e io ci siamo conosciuti, come colleghi. E’ li che si intrecciano i  ricordi, scalando il respiro del tempo.
Era la fine dei mitici ‘60, io ero nel Molise da poco, ed ero una giovane docente del magistrale. Con occhi nuovi cercavo di comprendere la realtà che mi circondava, di captarne il flusso vitale, e di Campobasso, città dove risiedevo e risiedo tuttora, il genius loci, nell’intento di condividerne la storia, di coglierne l’identità.

sabato 25 gennaio 2020

IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI



Ē nato a Campobasso l’autore di questa graphic novel sugli omosessuali confinati alle Tremiti 


 di Barbara Bertolini

« En Italie il n’y a que des vrais hommes »  è il titolo in francese di questo libro — che sarebbe poi una frase detta da Mussolini —, che mi è stato mostrato in casa di amici a Ginevra. Il mio stupore è accresciuto quando ho scoperto che l’autore, Luca De Santis, è nato a Campobasso, mentre l’illustratrice, Sara Colaone, è veneta. Possibile che nessuno mi abbia mai parlato di un libro che ha avuto tanto successo? 
Al mio ritorno sono andata alla Mondadori di Campobasso e ho chiesto del libro. Anche loro non lo conoscevano. Eppure un autore italiano tradotto in francese doveva essere abbastanza famoso, o no? Comunque il libro è arrivato ed eccolo qua.

sabato 21 dicembre 2019

C'era una volta la traduzione...


 di   Rita Frattolillo

Il Corriere della sera del 15 c.m. ha dedicato un paginone al Premio per la Traduzione. Non solo perché è arrivato vittoriosamente alla terza edizione, evento da non sottovalutare in un Paese dove ogni iniziativa dura in genere lo spazio di un mattino, ma in quanto per la prima volta è stata una traduttrice ad aggiudicarsi il premio: Silvia Pareschi, classe 1969, varesina, voce italiana dell’americano Denis Johnson (1949-2017).
La domanda mi è sorta spontanea: come avrà reagito alla notizia del Premio chi storce il naso davanti al nome del traduttore posto in bella evidenza sulla copertina di un libro?

Eppure, in passato sono stati proprio i traduttori a salvare il mondo civilizzato. Quando l’Europa bruciava sui resti della civiltà romana (dopo la caduta dell’impero) e quando, nel XII secolo, gli Arabi furono cacciati dall’Europa, in entrambi i casi furono i traduttori a volgere nell’altra lingua (in arabo la prima volta e nelle lingue cristiane la seconda volta) i testi che reperivano.

lunedì 18 novembre 2019

L’Almanacco del Molise un patrimonio di informazioni storiche… e la pessima abitudine di non citare le fonti




L’Almanacco del Molise, dal 1969, racchiude uno scrigno di ricerche eccezionali. Iniziato come un Almanacco vero e proprio, grazie agli studiosi che hanno offerto le loro ricerche, ha preso ben presto una strada ben più ragguardevole, divenendo, in questi lunghi anni, la “bibbia” di tutta la ricerca molisana. 

Studiosi di fama - sollecitati da Enzo Nocera, primo editore -  hanno, infatti, dato il loro contributo alla storiografia di questa regione. Tra questi possiamo annoverare Renato Lalli, Gigino Biscardi, Alberto Maria Cirese, Francesco Colitto, Franco Valente,  Antonino Di Iorio, Raffaele Colapietra, Renata De Benedittis, Gennaro Morra, Uberto D’Andrea, Angelo Viti, Norberto Lombardi, Michele Colabella, Lino Mastropaolo, Gianfranco De Benedittis, etc…