Molise d’Autore è lieta di invitarvi a Casacalenda
il 26 maggio 2012 all’incontro con Giose Rimanelli. L’appuntamento “Pomeriggio con Giose” condotto da Gabriella Iacobucci, si terrànella Sala convegni “Caradonio Di
Blasio” alle ore 17.
Ad onorare una delle personalità più originali e significative nel panorama della letteratura italo-americana, interverranno Giambattista Faralli, Agnese Genova, Sabrina
Infante, Sebastiano Martelli, Anna Maria Milone, sua moglie Sheryl Lynn Postman e amici
vecchi e nuovi… L'affettuoso rendez-vous con questo personaggio, che vive negli Stati Uniti da ormai
cinquant’anni, si concluderà con un
omaggio musicale di Tiziano Palladino.
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Ecco una
carrellata delle sue opere:
Einaudi Editore 1991, Introduzione di Sebastiano Martelli
«La storia di un
giovane della mia età che vede la Resistenza dalla parte sbagliata», cosí Giose
Rimanelli (Casacalenda 1926) presentava a Cesare Pavese, nel 1950, il romanzo
che sarebbe diventato Tiro al piccione (1953). Un ragazzo del sud coinvolto
nell'agonia della Repubblica Sociale: venti mesi di orrore nella guerra civile,
una delle poche testimonianze su vicende, passioni e confusioni di allora che
ancora oggi conservano un'innegabile autenticità.
La prima stesura di
Tiro al piccione è degli ultimi mesi del 1945. Giose Rimanelli, molisano di
vent'anni, reduce dalla guerra civile in cui aveva militato per la Repubblica
Sociale, e da cui era poi fuggito, era ancora troppo vicino ai fatti e ai
misfatti che lo avevano tanto colpito. Continuò a rielaborare il testo che
interessò i redattori della sede romana dell'Einaudi, Carlo Muscetta, Natalino
Sapegno e Carlo Levi. In occasione di un viaggio a Roma all'inizio del 1950
(quello che sarebbe stato l'ultimo suo anno di vita), Cesare Pavese sentí
parlare di quella storia di un giovane che aveva visto la Resistenza dalla
parte sbagliata e successivamente lesse e apprezzò, pur tra riserve, il
romanzo. Nel maggio del 1950 Pavese informò Rimanelli che Tiro al piccione
sarebbe stato pubblicato. Quando Pavese si ammazzò, il romanzo era già in
tipografia, se ne ebbero le prime bozze, ma non se ne fece piú nulla. Su
consiglio di Elio Vittorini, Tiro al piccione uscí nella «Medusa degli
Italiani» di Mondadori invece che nei «Coralli» di Einaudi.
(Quarta di copertina)
(Quarta di copertina)
Il tema era per quei
tempi arduo. Ma fu scelto per il film
d'esordio di Giuliano Montaldo che a
ventinove anni, nel 1961, portò sullo schermo le vicende di Marco Laudato, il
protagonista problematico in cui Rimanelli si era almeno in parte ritratto e
identificato.
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BIGLIETTO DI TERZA,
Arnoldo Mondadori, 1958
E’ un’opera dedicata all’America. Un’America
segreta, dolorosa e amorosa, vissuta e goduta e respinta. L’America di Rimanelli non ha foreste di
grattacieli celebri Università o quartieri che troppa letteratura ha
rappresentato in un’atmosfera di angoscia; e tuttavia Biglietto di terza racconta di una particolare civiltà americana –
il ceppo canadese – nata dal fiato esausto di un’Europa orgogliosa e dotta, e
quindi sotto molti aspetti ancora in formazione, ma drammaticamente evoluta
nella sua scoperta economica. Piantagioni, praterie allucinanti, scienziati e
ladri, il chiuso e urlante mondo di esiliati, di cercatori di fortuna, le
guerre e le libertà di religione, l’attrito delle razze, i simulacri indiani, i
pionieri dell’uranio e del petrolio, l’occasione della ricchezza: questi, in
sostanza, i temi che di Biglietto di
terza fanno un’opera particolare drammatica, ironica, istruttiva. Con
questo libro, l’Autore definisce un suo “Diversivo”, egli si rivela anche
viaggiatore, osservatore di caratteri e
ambienti, acuto analista delle cose, degli uomini e, soprattutto, del
sentimento degli uomini. (Quarta di copertina).
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IL
MESTIERE DEL FURBO, A.G.SOLARI (pseudonimo di Giose Rimanelli), Sugar&Co. Editore, 1959
Phamplet irriverente e
scottante, testimonianza scomoda e
coraggiosa sull’establishment letterario di quegli anni.
A Roma, dal 1958, il
settimanale conservatore” Lo Specchio”, diretto da Giorgio Nelson Page, invita
Rimanelli a collaborare con interventi sulla letteratura contemporanea. Lo
scrittore accetta e con lo pseudonimo di A.G. Solari pubblica veri e propri
pezzi al vetriolo sui primari e i comprimari dei salotti letterari, dominati
dalle «amabili nonne della letteratura del dopoguerra» e dai critici «burocrati
al potere» che attraverso la gestione e la manipolazione dei premi letterari,
determinano fortune e sfortune di scrittori giovani e anziani. Scoppia l’ira di
Dio: prime donne e abitanti oscuri del sottobosco culturale italiano, chiamati
in causa dall’ignoto giornalista, aprono una vera e propria caccia all’autore,
la Mondadori arriva a mettere una taglia di mezzo milione per conoscerne
l’identità.
Sarà Rimanelli stesso a
gettare la maschera: alla fine del 1959, pubblica con il suo nome gli
interventi apparsi su Lo Specchio in un volume dal titolo Il mestiere del
furbo, edito da Sugar. […] estratto da
G. Iannacone – Giose Rimanelli Oblio di
un non allineato.
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TRAGICA AMERICA,
Immordino Editore, 1968
Dall’introduzione di
Giose Rimanelli.
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GRAFFITI, (a cura di Titina
Sardelli), Libreria Editrice
Marinelli, 1977
In questa disamina di
"Graffiti” si intravvedono elementi e particolari che porteranno, a
distanza di vent'anni, alla composizione di "Detroit Blues"; Graffiti
è un giallo sul potere e chi lo gestisce e - nonostante i riferimenti alle
vicende della guerra narrate nel primo romanzo - questo non è un romanzo
autobiografico. L'omicidio commesso da Piero è narrato con riferimenti
intertestuali all'opera di Boccaccio, Dante e Petrarca (a cominciare dalla
vittima, la padrona di casa di Piero, che si chiama Laura Petracca).
Da: Sheryl Lynn POSTMAN, Road Signs Down a Path of Non
Sequiturs in Giose Rimanell's "Graffiti".
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MOLISE MOLISE, Libreria
Editrice Marinelli, 1979
Molise
Molise è un romanzo autobiografico, la storia di una vita
intensamente e problematicamente vissuta nella quale l’autore analizza i
rapporti con la sua terra d’origine, con i suoi genitori, con il mondo che ha
conosciuto…
Molise
Molise è una memoria autobiografica nella quale la ragione
viene identificata sotto il profilo etnico sociale economico, geografico
culturale nella sua evoluzione, con documentazione di fatti e di personaggi,
che hanno contribuito al suo sviluppo…
Molise
Molise è l’epos di una famiglia di emigranti di una
regione del sud d’Italia negli Stati Uniti d’America, con la diaspora dei vari
membri di essa, e in particolare dell’autore, il confronto delle condizioni e
delle realtà nuove affrontate in terra straniera, e i rapporti
psicologici-affettivi con la terra nativa… […]
di Giambattista Faralli (1979)
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Moliseide, Ballate e
canzoni in dialetto molisano (con Benito Faraone),
traduz. in inglese di Luigi Bonaffini (Ed. Enne, 1990)
Si può dire
che la poesia dialettale contemporanea (o poesia neodialettale, secondo la
definizione di Brevini), approda finalmente negli Stati Uniti con la
pubblicazione di Moliseide (New York, Peter Lang Publishing,
1992) di Giose Rimanelli. Non si tratta più di poesia popolare italo-americana
imperniata sul bozzettismo ed i quadri di costume o di poesia dialettale
italiana riportata in antologie, ma di uno scrittore italiano che vive in
America e decide di scrivere un libro di poesie nel suo dialetto molisano,
svicolandolo dai temi tradizionalmente legati alla poesia dialettale, il
bozzettismo, il colore locale, il sentimentalismo archeologico, con piena
coscienza di tutte le possibilità espressive dello strumento prescelto, e
completamente in sintonia con i presupposti formali e linguistici e con le
tecniche più avanzate della poesia dialettale contemporanea Giose Rimanelli,
uno scrittore istintivamente sperimentale, nello scrivere il suo ultimo
[…] Il
libro di poesie, Moliseide, nel suo nativo dialetto molisano, si allinea con
una delle maggiori tendenze della poesia italiana moderna, la cui origine si
può far risalire all'uso innovatore e inedito del dialetto da parte di Di
Giacomo, e che si è andata accentuando negli ultimi venti anni, precisamente
nel momento in cui i dialetti si vedono gradualmente costretti ad abbandonare
la loro tradizionale funzione comunicativa. […].
estratto da: Giose Rimanelli e
la poesia dialettale negli Stati Uniti di Luigi Bonaffini
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Benedetta in Guysterland: A
“Luiquid” Novel of Questionable Textual
Boundaries,
Guernica
Ed., 1993
Nel vasto e magmatico
opus di Giose Rimanelli la produzione letteraria da lui pubblicata in America
dagli anni Novanta in poi (ma scritta parecchio tempo prima direttamente in
lingua inglese) occupa un posto di rilievo ormai ineludibile, e sta a
dimostrare non solo il plurilinguismo creativo di questo
scrittore cosmopolita
(italiano, americano, italiano-americano, americoitaliano,
ur-canadese/molisano: uso di proposito queste genealogie geografiche proprio
per mettere in rilievo le parallele ascendenze linguistiche che hanno informato
prima diacronicamente, poi sincronicamente il suo lavoro: l'italiano e
l'inglese e il francese
e lo slang italo-americano - che fa la sua prima comparsa già a cavallo fra il
'53 e il '54, anno in cui Giose completa la stesura di Biglietto di terza - e
poi persino il latino medievale, e infine ma non alla fine il dialetto
molisano: sorta di ideale fermaglio di una cintura biografico/letteraria che
riporta Rimanelli alla sua terra natale), dicevo, non solo questa produzione
sta a sottolineare il suo plurilinguismo, ma sta anche a dimostrare l'esistenza
di una mostruosa officina scrittoria che ha lavorato, e tuttora lavora,
simultaneamente a più macchine o, se si vuole, a una macchina sola (la
scrittura), fino a far diventare, questa macchina, "paranoica", da
intendersi in senso letterale e
allusivo: penso
ovviamente al titolo di quel personale Zibaldone rimanelliano, intitolato
appunto "La macchina paranoica", da cui Rimanelli ha di volta in
volta tratto spezzoni, riscrivendoli e presentandoli in opere a sé stanti. […].
estratto da: Una lettura di Benedetta in Guysterland e di Accademia di Luigi Fontanella, State University of New York, Stony Brook, N.Y., Rivista di Studi Italiani
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IN NOME DEL PADRE,
(M. Castelli, T.S. Di Tella, G. Rimanelli), Quaderni sull’emigrazione, Cosmo
Iannone Editore, 1999
Questo volume raccoglie
tre storie di vita, diverse per ispirazione, ambientazione e scrittura, ma
unite da fili evidenti e molteplici. Sono Storie di padri scritte da figli che,
attraverso il riferimento alle loro vicende, non solo toccano con suggestione
il delicato e misterioso rapporto tra genitori e figli, ma ricostruiscono
contesti storici quali l’Argentina, il Venezuela e il Nord America.
Sono storie
d’emigrazione che poggiano sul comune paradigma di ogni percorso di abbandono
della terra d’origine e di reinserimento nell’ambiente di accoglimento, vicende
di vita la cui lettura in parallelo consente di poter constatare il carattere
complesso e dinamico dell’emigrazione.
(dalla quarta di
copertina)
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IL VIAGGIO,
Cosmo Iannone Edit., 2003
Questo viaggio di
andata e ritorno da un paese chiamato Molise, topos originario dell’umanità e
della creatività letteraria di Giose Rimanelli, a Groud Zero, crocevia della
crisi della contemporaneità, è il libro ad un tempo più “totale” e nuovo
scritto da questo esule volontario della letteratura italiana. Un percorso tra
le veglia e il sonno, tra la consapevolezza critica e il disorientamento
culturale e politico sopravvenuto alla crisi della modernità, reso con una
scrittura aperta e dialogica, fatta di un continuo e teso rimbalzo di italiano,
inglese e dialetto.
(dalla quarta di
copertina)
*** ...e tanti altri in italiano e inglese
BIOGRAFIA DI GIOSE RIMANELLI:
Nato a Casacalenda nel 1925, vive in America dagli anni ’60. E’
stato Professore Emerito d’Italiano e Letteratura Comparata in varie Università
americane fino alla pensione. Autore eclettico, poliglotta, ha pubblicato sia
in italiano che in inglese romanzi, narrative di viaggi e racconti, poesie,
opere teatrali, si è occupato di giornalismo e di critica letteraria.
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Bella iniziativa, Rimanelli ha sempre scritto del Molise ed è giusto che il Molise si occupi di lui..
RispondiEliminaRingrazio molto per l’invito. Ottima iniziativa. Complimenti all’organizzazione di “Molise D’Autore”.
RispondiEliminaIl 26 maggio può essere considerata in Molise la giornata dell’anno dedicata alla cultura, non solo per la presenza del nostro più importante autore molisano vivente, ma anche per i tanti relatori di rilievo invitati.
Purtroppo, per impegni già presi in precedenza (la vita professionale del medico non ammette deroghe) non posso prendere parte al convegno. Sarebbe stata un’ottima occasione per incontrare Giose Rimanelli, che conosco attraverso alcuni suoi libri e le descrizioni del mio caro professore Giuseppe Jovine, oltre agli appassionati racconti che ho sentito alcuni anni fa ad Isernia dall’editore Marinelli e dalla moglie Titina.
Auguro ogni bene e grande successo per la manifestazione. Spero di leggere nei giorni successivi articoli sull’argomento, oltre alla possibilità di vedere il video relativo all’incontro sul vostro blog e gli eventuali servizi delle televisioni invitate.
Cordiali saluti,
Antonino Picciano
Bellissima iniziativa! E grazie per le ricenzione dei diversi libri scritti da Rimanelli. Forse ci sarà ancora tanto da dire e leggere sul nostro autore di origine molisana. Un giorno , spreriamo che si fara anche une sua biografia!
RispondiEliminaGrazie a Molise d'Autore per questa iniziativa. Spero che MDA mettera un video sul blog di questo incontro.
L. Giannetti
Sarebbe senz'altro molto interessante sopratutto se fosse una "autobiografia". Ciò costituirebbe la sua storia nella Storia. Seppure, fra le righe, in ogni sua opera, sia poetica che narrativa, risale a sé stesso.
RispondiEliminaRicordo una sua dissertazione sul tema: Autobiografía come letteratura.