domenica 27 dicembre 2020

IL MOLISE DI NINO RICCI

 

Nei giorni 5 e 6 novembre dello scorso anno - il covid era una realtà ancora lontana e insospettabile - si svolse presso l’Università degli Studi del Molise un importante convegno internazionale, Geographies  of Being: Patterns and Paths in Transnational Dialogues. Come ospite d’onore era presente il famoso scrittore italocanadese Nino Ricci, che in quell’occasione parlò delle sue origini molisane e delle radici della sua scrittura nel corso di un’intervista con Gabriella Iacobucci.

 




PATRIE IMMAGINARIE: INTERVISTA A NINO RICCI

 «Merope», rivista semestrale di studi umanistici, Anno XXIX- n.71- Gennaio 2020.

Gabriella Iacobucci: Vuole illustrare come è nata l’idea del suo primo romanzo Lives of the Saints?

Nino Ricci: L’idea iniziale non era certamente quella di scrivere un romanzo sull’emigrazione né sulle mie radici italiane. Basti pensare che da ragazzo ritenevo che essere italiano non avesse alcunché di positivo. Essere un emigrato significava vedere solo gli aspetti negativi della propria etnicità.

lunedì 16 novembre 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - Premessa 2 di Gabriella Iacobucci


Ē novembre, la pandemia si è riaccesa, siamo in zona gialla. Dopo un intervallo durato più a lungo del solito, riprende lo Scaffale dei libri dimenticati iniziato nel marzo scorso, ma questa volta con un nuovo spirito, un’idea che si è andata chiarendo man mano durante il percorso. Ci siamo resi conto, infatti, che la scelta cadeva istintivamente su libri che rispecchiavano la realtà, la storia, il carattere della terra in cui siamo nati, il Molise.  La letteratura molisana non è solo questa, lo sappiamo. Ma è questa che ora ci accende il cuore. E quindi avanti con un nuovo entusiasmo che MdA spera di trasmettervi e condividere con voi.

Le schede non pretendono di sostituire i libri, naturalmente, come le schede dei film che i cinefili trovano su Google non sostituiscono la visione dei film. Possono essere però qualcosa: uno stimolo, un pretesto, un’occasione di riflessione. Basta leggere i numerosi commenti – ciascuno a suo modo sorprendente che i lettori hanno inviato. Li invitiamo a farlo ancora, perché abbiamo capito che le schede saranno complete solo con le loro riflessioni, idee, ricordi. E anche se i libri che proponiamo forse non avrete mai occasione di tenerli tra le mani e sfogliarli, in questo piccolo cenacolo virtuale essi vivranno ancora. Cioè produrranno conoscenza, faranno riflettere, commuoveranno, cambieranno il mondo. Perché questo sono i libri.

Ecco a voi dunque la Scheda 5 curata da Rita Frattolillo, la quale ha raccolto pienamente questo messaggio proponendo un discusso e poco conosciuto testo di Raffaele Capriglione. Una preziosa novità, per Lo scaffale, perché il testo è un misto di prosa e poesia, e le poesie sono in dialetto, ma si tratta di un antico bellissimo dialetto di Santa Croce di Magliano, dove l’Autore è nato nel 1874.

 E ancora, faccio notare, una Ed. Enne, a sottolineare il ruolo fondamentale di questa casa editrice nella costruzione di una letteratura molisana.                                                      

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 5 -

 


 

 Testo di Rita Frattolillo

 U LUTEME SABBETE D’ABBRILE ED ALTRE FESTE POPOLARI A SANTA CROCE DI MAGLIANO

di Raffaele Capriglione (Santa Croce di Magliano 1874-1921), pref. di F. D’Episcopo, Edizioni Enne, 1995.



Perché

Riprendo volentieri la “provocazione” lanciata da Gabriella  Iacobucci a proposito di Donato Del Galdo e del suo essere  tra i protagonisti di quella che lei, giustamente, definisce  letteratura contadina. Definizione  che si attaglia particolarmente bene a coloro che, profondamente radicati nella terra di Molise  hanno interpretato  e descritto le tradizioni,  gli umori viscerali, la durezza di vita della  sua gente  “cafona”  e tenace,   semplice e genuina.

domenica 20 settembre 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 4 -


Testo di Gabriella Iacobucci

 

VITA DI CONTADINI

di Donato Del Galdo (San Giuliano di Puglia 1917- Campobasso 2000)

 Edizioni Enne , Campobasso 1981.

Perché

Non so se esiste nei libri di letteratura italiana un capitolo dedicato alla letteratura contadina, ma per il Molise quella più autentica e significativa dovrebbe avere questo nome. Una letteratura indigena, si potrebbe dire, da affiancare a quella borghese e più “italiana” che proprio in quanto tale è considerata vera letteratura. Non a caso i nomi più importanti della letteratura molisana sono scrittori borghesi, colti, vissuti per lo più fuori del Molise.

martedì 8 settembre 2020

 

A IL MOLISE CHE VA, trasmissione dell’emittente regionale TLT MOLISE, il giornalista Michele D’Alessio intervista Gabriella Iacobucci di Molise d’Autore e Claudio Di Cerbo, responsabile di Italia nostra, sezione di Isernia, sui temi del territorio molisano e della sua tutela e valorizzazione sotto l’aspetto ambientale e culturale.


https://www.tltmolise.it/il-molise-che-va/


lunedì 15 giugno 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 3 -


Testo di Mariella Di Brigida




LA STANZA GRANDE

di Giose Rimanelli, a cura di Sebastiano Martelli, Cava de’ Tirreni, Avagliano, 1996.
Titolo originario dell’opera, Una posizione sociale, Roma, Vallecchi, 1959.

Giose Rimanelli (Casacalenda, 28 novembre 1925 – Lowell, 6 gennaio 2018)





Perché
Perché la stanza più grande in cui viaggiare è quella popolata dai ricordi dell’infanzia, densi di ombre o fantasmi in cui perdersi e ritrovarsi, come a dire che gli spazi aperti dai ricordi- quando tutto apparteneva al mondo degli adulti e appariva una conquista lontana e irraggiungibile- sono sconfinati e non bastano le restrizioni cui il nostro tempo triste ci sta obbligando a stabilirne la chiusura. Un romanzo in cui tempo reale e immaginario slittano continuamente dal dato biografico a quello mitopoietico attraverso una narrazione fluida e a tratti incantata del protagonista ci è sembrato una risposta poeticamente valida per ingannare le attese, le aspettative, le contraddizioni.

lunedì 18 maggio 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 2 -




Testo di Gabriella Iacobucci
 




IL LUNARIO dell’OSTERIA

di Enzo Nocera (Boiano 1932 - Campobasso 2020), Edizioni Enne, Campobasso 1999



Perché

Tra gli innumerevoli libri che Enzo Nocera ha pubblicato durante la sua intensa e lunga attività di editore dando corpo a una letteratura molisana che altrimenti sarebbe rimasta invisibile c’è anche questo romanzo, il suo, un piccolo gioiello uscito nel 1999.
Il romanzo mi aveva colpito subito, e ora in questo “Scaffale” avrei potuto finalmente parlarne. Poi è giunta improvvisa la notizia della sua morte, e insieme il dolore per la scomparsa di un altro importante amico di tanti anni.
 In questo romanzo c’è parte della sua vita e della sua anima. Parla della sua infanzia, di cibo, di tradizioni e vita quotidiana legate al cibo. L’ Osteria è il simbolo di un Molise ormai scomparso, un luogo dell’anima al quale in questi giorni più che mai ripensiamo con profonda nostalgia.
 Questa scheda è il ricordo che Molise d’Autore dedica a Enzo.

giovedì 16 aprile 2020

LO SCAFFALE DEI LIBRI DIMENTICATI - 1 -





a cura di Gabriella Iacobucci



Premessa

In questi giorni di forzata clausura, facendo un po’ d’ordine nella mia biblioteca, ho ritrovato decine di libri di autori molisani che si erano accumulati nel mio armadio negli ultimi trent’anni e che avevo dimenticato. Trent’anni di vivo fermento culturale, di grande produzione letteraria, di incontri con gli autori. D’estate tornavano ancora in Molise Giuseppe Jovine, Giose Rimanelli, Pietro Corsi,  e avevamo scoperto da poco Ricci e Fiorito.  Di molti di questi libri dopo la loro pubblicazione non si è più parlato. Poiché per me sono stati una riscoperta entusiasmante, ho pensato di condividerla con voi in questa rubrica e di riproporvene alcuni attraverso delle brevi schede.

IL MORBO DELL’OZIO

Pietro Corsi (Casacalenda 1937- Los Angeles 2017). Casa ed. Ripostes, Salerno, 1994

Perché
Le epidemie, con il loro carico di morte e la loro forza distruttiva e imprevedibile, hanno ispirato scrittori di tutti i tempi. In questi giorni del Corona Virus è soprattutto a Manzoni, ai celebri passi dei Promessi Sposi, che torna la nostra memoria quando osserviamo ciò che sta succedendo.  Anche questo romanzo racconta  di un’ epidemia, un morbo invisibile che in poco tempo si propaga inesorabile  e cancella  un intero paese.

giovedì 5 marzo 2020

A dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 20 febbraio 2010, l'illustre studioso molisano Renato Lalli è stato commemorato al Circolo Sannitico di Campobasso da un gruppo di intellettuali e amici




Pubblichiamo qui - tra gli altri - il ricordo personale di  Rita Frattolillo,  che lo ebbe come collega all'Istituto Magistrale di Campobasso 



Le mie parole di oggi sono come passi leggeri e sospesi nella memoria, quelli che calcavano le aule dell’istituto magistrale di Campobasso dove Renato e io ci siamo conosciuti, come colleghi. E’ li che si intrecciano i  ricordi, scalando il respiro del tempo.
Era la fine dei mitici ‘60, io ero nel Molise da poco, ed ero una giovane docente del magistrale. Con occhi nuovi cercavo di comprendere la realtà che mi circondava, di captarne il flusso vitale, e di Campobasso, città dove risiedevo e risiedo tuttora, il genius loci, nell’intento di condividerne la storia, di coglierne l’identità.

sabato 25 gennaio 2020

IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI



Ē nato a Campobasso l’autore di questa graphic novel sugli omosessuali confinati alle Tremiti 


 di Barbara Bertolini

« En Italie il n’y a que des vrais hommes »  è il titolo in francese di questo libro — che sarebbe poi una frase detta da Mussolini —, che mi è stato mostrato in casa di amici a Ginevra. Il mio stupore è accresciuto quando ho scoperto che l’autore, Luca De Santis, è nato a Campobasso, mentre l’illustratrice, Sara Colaone, è veneta. Possibile che nessuno mi abbia mai parlato di un libro che ha avuto tanto successo? 
Al mio ritorno sono andata alla Mondadori di Campobasso e ho chiesto del libro. Anche loro non lo conoscevano. Eppure un autore italiano tradotto in francese doveva essere abbastanza famoso, o no? Comunque il libro è arrivato ed eccolo qua.