venerdì 27 ottobre 2017

MOLISANI IN CANADA E STORIA DI UNA TRADUZIONE







Nel primo numero della collana “In-between spaces: le scritture migranti e la scrittura come migrazione”  (Edizioni Sinestesie) uscito quest’anno, compare un intervento fatto da Gabriella Iacobucci durante un convegno tenutosi all’Università di Kore, ad Enna, il 6 giugno 2013.
E’ intitolato “La lingua del ritorno. Molisani in Canada e storia di una traduzione” ed è la testimonianza  dell’ esperienza personale di Gabriella Iacobucci come traduttrice della trilogia di Nino Ricci e del memoriale di Frank Colantonio, molisani conosciuti in Canada, e poi della sua scoperta, fatta sul campo,  dei molti e profondi significati che la traduzione  può avere. Non ultimo, anzi il più caro all’autrice, quello di “lingua del ritorno”, come lei lo ha definito…

giovedì 26 ottobre 2017

Un caffè con l'autore - brano da indovinare n. 1


di Barbara Bertolini

Il piacere della lettura è quello che accomuna molti lettori di questo blog. Mi sono detta allora che   sarebbe carino se riuscissi ad interessarvi a qualche autore molisano o di origine molisana. E l’idea è stata quella di lanciare una specie di concorso dove il premio sarebbe quello di passare un momento,  il tempo di un caffè, in compagnia di un autore. Ogni lettore che si rispetti sogna di poter passare almeno dieci minuti con lo scrittore/scrittrice per potergli porre delle domande o raccontagli le sue sensazioni. Mentre l’autore, lui, che sogna adoranti fan che gli dicano quanto è stato bello passare delle ore sulle sue opere, sarà appagato dal fatto che si parli ancora e ancora del suo libro.  E, “UN CAFFE’ CON L’AUTORE”, viene incontro a queste esigenze. 

sabato 7 ottobre 2017

IL LESSICO FAMILIARE DI RITA


      

di Gabriella Iacobucci

  


Un racconto da lasciare in dono ai nipoti che vivono lontani, in una città del nord, scritto per soddisfare le loro curiosità e i loro perché, e che man mano prende forma e diventa un romanzo. Un omaggio alle proprie  memorie, affinché riprendano vita attraverso la scrittura.

Un genere nuovo per Rita Frattolillo,  che negli anni ha ricercato, studiato, scritto le storie degli altri: storie di parole, di dialetti, di personaggi, di donne. Questa storia di famiglia, infatti,  se  del romanzo ha la cornice letteraria, un intreccio, un finale a sorpresa,  è molto di più. E il frequente passaggio dal racconto al diario, al commento,  alla riflessione critica, che inizialmente può disorientare il lettore, esprime la varietà dell’ispirazione e della materia cui l’Autrice attinge. I suoi disegni gentili di ragazza , come quello dell’adolescente romantica scelto per la copertina,  foto di luoghi visitati durante i suoi viaggi,  immagini di dipinti amati, fanno capolino qua e là nel libro e completano il quadro di una personalità sfaccettata, appassionata e sensibile.