di Barbara Bertolini
La scomparsa
di uno dei massimi scrittori molisani, Giose Rimanelli, ci fa riflettere sulla
nuova generazione di autori.
E il nuovo che
avanza è sorprendente, variegato. Una bambina di 10 anni mi ha fatto leggere
sul sito di WATTPAD il suo primo romanzo e quelli di una sua amica di 15 anni
ormai navigata scrittrice.
Le nuove
tecnologie mettono le ali a chi ama scrivere: basta riuscire a buttare giù
qualcosa - adesso anche la scuola fa la
sua parte - andare sul sito, scegliere
la copertina e il gioco è fatto. Appare, infatti, un vero libro con titolo e
autore ed ecco che ti senti una nuova “Sveva Casati Modigliani”. Non importa che la
punteggiatura non ci sia - a quell’età –
non importa che il testo sia sempliciotto ma, di sicuro, con questo allenamento
e seguendo i numerosi corsi di scrittura che non si negano più a nessuno, a 20 anni le nostre scrittrici in erba
potrebbero arrivare ad avere il talento di una giovane Françoise Sagan. Chissà?
In attesa,
però, sulla scena molisana si fanno
notare scrittrici di ottimo livello. Conosciamo già molto bene i romanzi di Simonetta Tassinari e di Antonella Presutti e quelli della
molisana più illustre (ma solo perché nata a Campobasso anche se la sua vita si
è svolta altrove) Maria Carla Russo.
Tra le big occupa un posto di prim’ordine anche Nadia Verdile, napoletana ma originaria di Macchiagodena. Anche
Laura Venezia medico-scrittrice ci ha interessato con i suoi libri. Sono
stati coinvolgenti i “fantasy” di Laura
MacLem, ovvero Laura Schirru,
friulana ma trapianta in Molise. Abbiamo
letto quelli di Sara Lorenzini e Silvana Mosca. Ci è sfuggito quello di Alessia Braia e quello della napoletana-isernina Greta Rodano, abbiamo appena finito di
divorare il romanzo d’esordio di Rita
Frattolillo e quello di Marialuisa
Bianchi. Abbiamo recensito quello di Maria
Teresa Antonarelli e di Maria
Giuseppina Fusco. Interessanti sono anche i libri di Emma Santoro ambientati alle Tremiti. Non dimentichiamo quello di Tiziana Antonilli e di Fernanda
Pugliese. E, ultimi arrivati, quelli sorprendenti e piacevoli di Valentina Farinaccio, Elvira
Del Monaco Roll e Sabrina Izzi,
la quale è senz’altro la prima a mettere in scena i suoi romanzi.
Insomma un
universo al femminile, affollato e pieno di talenti che si presenta davvero
bene.
Nel campo
maschile, invece, ribaltando quello che è sempre avvenuto fino alla Seconda
guerra mondiale dove gli uomini hanno dominato la scena, ora sono decisamente meno numerosi ma non per
questo meno importanti. Troviamo un affermato Adelchi Battista, Nicola
Mastronardi che svetta con il suo primo romanzo storico, Pietro Giannubilo che ama storie forti.
Tra i nuovi Leopoldo Santovincenzo, anche se il suo sembra più un saggio sul
cinema che un romanzo vero e proprio. Abbiamo scoperto il divertente Andrea Pasquale con le sue
vicissitudini cinesi e l’avventuroso Aronne
Colagrossi, o il primo romanzo di
Giovanni Petta.
Potrei aver
dimenticato qualcuno e me ne scuso in anticipo.
Qua sto parlando
solo di romanzi perché se vi si aggiunge
la saggistica non si finisce più. Ma soprattutto è il campo della poesia il più
variegato dove, in questa regione, vi sono tantissimi affermati poeti e
poetesse. Un ventaglio di raccolte ricco e interessante: chissà se tra di loro
ci sarà una nuova Spaziani o un nuovo Montale? Sarà il tempo a selezionarli. Non
posso elencarli tutti poiché me ne sfuggirebbero senz’altro molti. Gabriella Iacobucci
mi ha segnalato delle belle poesie attaccate alla pensilina della fermata
dell’autobus di Piazza Flora a Campobasso, che permettono a quelli che
aspettano l’autobus di svagarsi leggendole. Sono firmate con sigle e non sono
per niente male. Un’iniziativa lodevole e che va incontro al poeta che si
nasconde in ogni italiano.
Secondo me,
per numero di abitanti, il Molise è una delle regioni dove si scrive di più,
malgrado sia anche una di quelle dove vi si legge di meno: un vero controsenso.
Come
abbiamo visto, il nuovo che avanza è al femminile, con figure notevoli che ci
fanno ben sperare nella nuova letteratura regionale e nazionale. Chi manca
all’appello, come dicevo prima è, invece, il lettore distratto da internet, dai
social, incapace di scegliere in un mare di offerte: ogni anno sono infatti migliaia e migliaia i
libri pubblicati in Italia e milioni nel mondo. Ho letto che alla prossima fiera del libro di
Francoforte l’Italia sarà l’ospite d’onore. Una vetrina imperdibile, chissà se
sarà presente qualcuno di questi autori?
Comunque questa
piccola ricerca dice che il Molise arcaico, arretrato, con pochi diplomati e
laureati per fortuna non esiste più.
Anche se la regione ha perso un po' dei suoi abitanti, il nuovo che
avanza nella sua letteratura è bello, variegato, interessante, colto, intelligente e… molto
femminile.
BB
***
Cara Barbara, mentre mi compiaccio per il "nuovo che avanza" nella letteratura molisana, mi viene da riflettere sulla tua giusta sottolineatura:"il lettore, distratto da internet, dai social, è incapace di scegliere in un mare di offerte[...]". Ma vedi, l'inghippo è proprio lì, secondo il mio sommesso parere, perché sono proprio i social complici di questa esplosione di autopubblicazioni: non esiste più la pre-selezione che PRIMA c'era, a torto o a ragione, non voglio entrare nel merito, ma sicuramente sborsare tanti bei soldini e ancora prima dover mandare il manoscritto all'editore sicuramente erano un freno a tante ambizioni mal riposte. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, non è solo facile l'accesso all'autopubblicazione, ma lo è altrettanto l'autopromozione,sempre grazie ai social che ti mettono in connessione con l'intero pianeta. E chi meglio riesce a mettersi "in vetrina" in maniera attraente, accattivante, per gli altri iscritti, ha buone chance di diventare un autore di grido, con buona pace della effettiva qualità della scrittura, del prodotto che offre, insomma. La domanda, in buona sostanza, è: come può, il lettore potenziale, districarsi in un mare di offerte? Come distinguere il saggio rigoroso o il buon romanzo tra la marea che gli capita addosso? Siamo sicuri che i lettori siano tutti dotati di capacità critiche sufficienti per poter selezionare le loro letture, oppure alla fine di tutto mettono tutti i lavori nello stesso "calderone"? Mi puoi obiettare, a questo punto, che sbaglio a considerare culturalmente inermi i lettori, e forse hai ragione tu. Vedremo...Ma la mia, sia chiaro, non è una sfida, anzi spero ardentemente di sbagliarmi.
RispondiEliminaNon vi è dubbio che è lodevole una bimba di 10 anni che scrive il suo libro, fa sicuramente onore al Molise l'avere tanti scrittori/scrittrici esordienti, ma il fatto che in Molise come in tutta Italia non si legga dovrebbe far riflettere....Come si può scrivere se non si ama la lettura? Io leggo mediamente 30 libri e più all'anno, ho letto e apprezzato Carla Maria Russo nel 2013 e non mi sono sbagliata nel trovare LA SPOSA NORMANNA un romanzo di pregio, ma a volte leggo di quei libri che chiaramente vendono solo perchè supportati da grande pubblicità, non certamente per la qualità. Del resto proprio il fatto che c'è la possibilità di autopubblicarsi secondo me pregiudica la qualità.....Per scrivere un buon libro occorre innanzittutto acquisire una proprietà di linguaggio idonea, e ancora... prima di SCRIVERE occorre VIVERE, a meno non si scrivano romanzi fantasy....Infine relativamente ai corsi di scrittura creativa ritengo che possano essere utili, ma non sufficienti...Scrivere è un'attività che richiede passione, impegno e sicuramente occorre un pò di talento...Tutti possono scrivere, ma scrivere un buon libro non tutti lo possono fare. Io ne ho pubblicati due, spedendo il MANOSCRITTO, sentendomi rifiutata prima di aver trovato chi ha creduto in me, mi sono sottoposta alle revisioni necessarie e continuerò in tal senso. Non trovo soddisfacente auto-pubblicarmi.
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