Visualizzazione post con etichetta pietravalle lina. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pietravalle lina. Mostra tutti i post

giovedì 13 giugno 2024

Articolo di Rita Frattolillo, pubblicato dal QUOTIDIANO DEL MOLISE  il 24 maggio 2024

https://www.quotidianomolise.com/articolo/scaffale-mie-letture-lina-pietravalle


"Scaffale", le mie letture: Lina Pietravalle


Il Molise è stato una potente fonte d’ispirazione per la scrittrice Lina Pietravalle (1887-1956),  anche se ha potuto viverci poco, o forse proprio per questo. Sta di fatto che ha continuato durante tutta la sua esistenza ad aggirarsi tra le vibrazioni dell’infanzia aurea passata nel Casino della Cipressina (Bagnoli del Trigno), a Salcito, dove il padre Michele rifulgeva di vita e operosità, e i felici momenti legati al suo matrimonio giovanile con il giornalista Pasquale Nonno nel villaggio di Chiauci, popolato da una umanità istintiva immersa in un tempo senza storia. Tutta la sua produzione letteraria, che le è valsa due premi importanti, il premio Bemporad (1923) e il premio Viareggio (1932), è intrisa del mondo primitivo e intangibile dei fieri molisani. Un mondo raccontato con penna feconda e sontuosa, linguaggio ardito, impastato di termini dotti, neologismi e dialettismi.  

domenica 23 giugno 2019

ACQUERELLI E POESIA



Nei giorni scorsi il CIAM, Centro Internazionale dell’Acquerello Molisano fondato a Casacalenda da Loreta Giannetti, ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita con una Mostra retrospettiva in cui comparivano opere di professionisti ma anche di semplici principianti che hanno seguito i corsi in questi anni.

lunedì 6 aprile 2015

Invito della FIDAPA di Termoli


I due scritti di Renato Lalli e Gabriella Iacobucci, dedicati a Lina Pietravalle, presentati a Termoli:

Presidente della Fidapa Anna Musacchio, Rosamaria Lalli, Antonella Presutti e Gabriella Iacobucci



domenica 14 dicembre 2014

Quest’anno, con la pubblicazione di due volumetti dedicati alla nostra più importante scrittrice, si è nuovamente  parlato di Lina Pietravalle. Ed è con un pezzo su Lina Pietravalle che chiudiamo il 2014.


Gabriella Iacobucciautrice dell’opera insieme a Renato Lalli, ricorda qui  la straordinaria circostanza in cui per la prima volta parlò di Lina Pietravalle alla comunità molisana di Toronto
                          *** 
Istituto Cultura di Montréal (T. Colantonio, G. Iacobucci, N. Ricci e E. Rossetti dell'Università Mc Gill)

Ventidue anni fa, nel novembre del 1992, si svolse in Canada un’ importante settimana della cultura molisana organizzata dalla Federazione delle Associazioni Molisane dell’Ontario e intitolata Incontri sulla letteratura e la cultura molisana. L’intento era quello di creare una speciale occasione, la prima, di un confronto diretto tra i protagonisti della cultura nord americana e italiana accomunati dalle medesime radici molisane. La Settimana fu una straordinaria esperienza culturale e umana. La delegazione italiana, costituita da un gruppo di rappresentanti di spicco della società molisana tra cui docenti universitari, politici, imprenditori, scrittori, giornalisti, si incontrò con docenti, politici, imprenditori scrittori e giornalisti residenti in Canada e negli Stati Uniti.

venerdì 7 novembre 2014

Libro su Lina Pietravalle, incontro all'Università della terza età


Martedì 11 novembre alle ore 16.30, presso l’Università della terza età di Campobasso in via Milano, Antonella Presutti parlerà del libro-confanetto:

 Il Molise a cura di Renato Lalli e Incontri  con Lina Pietravalle di Gabriella Iacobucci  




Saranno presenti Rosamaria Lalli e Gabriella Iacobucci.

venerdì 2 maggio 2014

Renato Lalli e Gabriella Iacobucci: un sodalizio letterario per riscoprire Lina Pietravalle


Sopra, video realizzato da RAI3 
Sotto, una recensione di Rita Frattolillo



di Rita Frattolillo

Si è presentato alla Biblioteca Albino di Campobasso un cofanetto contenente due volumi - uno di Renato Lalli e l'altro di Gabriella Iacobucci -  dedicati a Lina Pietravalle (1887-1956) la scrittrice che ha avuto l’indubbio merito, con la sua arte e il suo impegno, non solo di far conoscere il Molise al di là dei suoi confini, ma anche e soprattutto di “annetterlo” alla letteratura nazionale.  Proprio sull’appassionato discorso sul Molise che la scrittrice salcitana, vincendo la sua “selvatica timidezza”  aveva tenuto al Lyceum di Firenze nel 1931, si era appuntata l’attenzione di Renato Lalli, che già nel 2006 – ha rivelato la prof. Rosamaria Lalli nel corso della serata – ne aveva scritto un saggio introduttivo.
 Un discorso in cui la scrittrice aveva prospettato ai fiorentini un Molise dalle tinte forti, primitivo e intangibile, una terra “aspra e dolce” di sapore mitico, abitata dalla stirpe degli antichi sanniti, fieri e dignitosi, ancorché lenti e “ingenui a capire, anzi riluttanti a capire”.

venerdì 10 febbraio 2012

Lina Pietravalle e la tesi di laurea



Dopo gli incontri di lettura “Natale con Lina Pietravalle” a Ripabottoni, ci è stato inviato questo pezzo:

tesi di laurea

di 

Annamaria Mastropietro


Una fortunosa coincidenza mi ha fatto intercettare il 29 dicembre 2011 un servizio del TG regionale. Oggetto: Molise d’autore - Lina Pietravalle. L’incontro ha avuto luogo a Ripabottoni, sponsor l’Associazione culturale “Tito Barbieri”.

Una sinapsi e, voilà, è riaffiorato il ricordo, ormai più che rimosso, di una tesi di laurea.

Mi rivedo, anni ’80, Federico II di Napoli, Dipartimento di Italianistica, accettare l’equazione: molisana d’origine = oggetto di indagine: negletta figlia della sua terra, tale Lina Pietravalle.

Era di moda allora mettersi alla prova, sfidare se stessi, tentare con orgoglio l’autonomia e la “bravura” nella scrittura; perciò mi avventurai nella raccolta di “reperti, fonti e pubblicazioni”che riguardassero quest’autrice minore. Minore, sì, tale doveva essere l’autore o l’argomento dei laureandi in letteratura italiana di trenta anni fa, chiamati, in quasi tutti i dipartimenti di Italianistica del territorio nazionale, a cimentarsi all’ombra del motto: Minore è bello. Era a noi riservato un sottobosco letterario - inedito, ci garantivano - cui potevamo accedere, ma entro il quale era difficile perdersi, quasi una selva oscura nella quale rintracciare la diritta via, in realtà una sorta di appendice della letteratura maior, appannaggio esclusivo degli Ordinari del tempo. Assenti Internet, Google, Biblioteca on line, e-book e quant’altro offre oggi la moderna tecnologia, fu lavoro faticato il mio, e il ricordo che ne conservo è legato non tanto all’artista quanto al percorso compiuto per rintracciarne la visibilità, lavoro fisico oltre che letterario. E  poi gli incontri, la scoperta di spazi, oltre che di persone; c’erano momenti in cui la materia, l’oggetto diventavano un mero pretesto, obbedienti com’erano ad un unico comandamento: esperire.

domenica 30 gennaio 2011

Lina Pietravalle e la "Cipressina" a Bagnoli

 
 Lina Pietravalle e la Cipressina di Gabriella Iacobucci,
      Sezione di Isernia di Italia Nostra
 


L’educazione al patrimonio culturale e paesaggistico di una regione può avvenire anche attraverso la conoscenza dei suoi scrittori, a volte purtroppo dimenticati. E’ il caso di Lina Pietravalle, una delle più importanti scrittrici molisane, e del suo casino di Bagnoli del Trigno… Lina Pietravalle e la
 
Sperduto nei dintorni di Bagnoli del Trigno, sta andando in rovina il casino di campagna appartenuto a Lina Pietravalle, una famosa scrittrice molisana degli anni Trenta. Muri crollati, pareti annerite, erbacce… Solo i cipressi restano, a ricordare che questa villa era chiamata la “Cipressina”…
Eppure il Molise dovrebbe tenere molto più in considerazione il proprio patrimonio, e rendere omaggio a chi, con i suoi racconti, inserì nel panorama della letteratura italiana un paese arcaico e ancora sconosciuto.
 E per sensibilizzare le autorità e l’opinione pubblica alla tutela di questo bene, rileggiamo cosa la scrittrice diceva di questo luogo in cui trascorse le estati felici della sua fanciullezza:
 
«Si trovava nella valle del Trigno, in un antico feudo di famiglia. Era circondato ancora da mura ciclopiche, come i feudi medievali, e la casa era sulla sommità, bassa e quadrata. A fianco della casa facevano ala dei bellissimi cipressi che al mattino erano gremiti di uccelli. Erano gli spiriti custodi della casa e le loro ombre attraverso i vetri delle finestre si posavano sulle tappezzerie scolorite, sui letti grandi, i vecchi cassettoni… E per questa sua corte vigilante di cipressi, la casa era chiamata col nome di Cipressina…

“Mamma e il mio povero papà furono sopraffatti dalla vita della città. Se invece fossero vissuti là, al casino di Bagnoli, in quel regno vivo e sensibile ai venti, al sole e alle stagioni, coi cipressi che al favonio dolce di maggio cantavano come cetre inclinandosi sulle finestre… oh come essi sarebbero felici ancora!»
«Singolare era il cipresso di scolta piantato nel centro… In tutta la valle del Trigno non v’era un più fastoso e ornato signore… I meli e gli ulivi secolari del frutteto, subito dopo la cinta, parevan nani al suo confronto ed i cipressi delle ali snelli efebi al paragone di un gigante. Nelle tempeste questo cipresso, detto proprio il “gigante maggiore”, si cingeva di fulmini come un dio, i rami irti battevan sul tetto come nocche di dannati, e le radici scuotevan le mura come fuscelli. Un fragore di tromba marina aveva il suo fiato poderoso nel vento dei temporali e muggiva come una mandria di bufale travolte dalla paura…»
 
Il “gigante maggiore” c’è ancora, e ancora fa da sentinella alla casa. Ma fino a quando?
 
(Testi presi da “Gabriella Iacobucci incontra Lina Pietravalle”, RAI 3,1992 e Le Catene, di Lina Pietravalle. Le foto: in bianco e nero "La Cipressina della famiglia Pietravalle nel 1930 e, a colori, com'è ora).

Articolo di Gabriella Iacobucci pubblicato sul numero 457 (ottobre 2010) del bollettino di ITALIA NOSTRA.
www.italianostra.org
 
 
  
 

mercoledì 9 aprile 2008

Novelle Molisane di Lina Pietravalle

Pietravalle 003LINA PIETRAVALLE


Bisognava leggere un libro sulle donne del Molise e trovare le scrittrici. Dunque ho trovato. Si tratta  di Lina Pietravalle (1887-1956). Questa signora, d'un gran fascino, originaria di Fasano (Brindisi) trascorre la gran parte della sua vita nel Molise, in particolare a Salcito, paese d'origine dei suoi genitori. La scrittrice è citata in numerose antologie (è menzionata anche nel libro "Il tempo sospeso. Donne nella storia del Molise) come la più importante scrittrice molisana; è autrice di numerose novelle ed un romanzo (La catena - Mondadori 1930). Fa anche attività di pubblicista con alcune delle più importanti riviste e giornali nazionali dell'epoca (Il Mattino, Il Roma, La Tribuna Illustrata). Descrive il Molise in questo modo poetico:


«Paese scalzo e disadorno, immelanconito dalla solitudine e irretito dal disinganno... Il Molise calmo e patetico dei pascoli a delle valli colme di silenzio....»


Una giornata di studi su questa importante scrittrice è stata organizzata nel 2006 dall’Università di  Campobasso in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. La libreria editrice Filopoli di Campobasso ha ristampato nel 2006 il suo libro “I racconti della terra”.


                                                                                                                                             Loreta Giannetti


***°°°***


 


Lina Pietravalle,  Novelle Molisane


di Anna Moffa


La novella “Marcia nuziale” di Lina Pietravalle (estratto pubblicato su questo blog),  è il racconto del viaggio di due novelli sposi verso un paesino del Molise, per presentare la giovane moglie ai parenti del marito, ma è soprattutto un viaggio nella memoria, all’interno di un arcaico mondo contadino che ha, per il lettore, il fascino di ciò che non è più.


Dal momento in cui la coppia lascia Napoli, dopo una sfarzosa cerimonia di nozze ed è costretta a proseguire in groppa a due giumente, la prospettiva cambia e si entra in un’altra dimensione, dove il tempo scorre con ritmo lento dentro un paesaggio “solenne e meditativo”.


Il narratore è la giovane sposa che osserva e annota: come in una serie di “bozzetti”, dipinti con grazia, acutezza e, sovente, arguzia, prendono forma ambienti e figure in cui, chi ha frequentato, seppure occasionalmente, queste contrade del sud, in tempi non poi tanto lontani, trova qualcosa di indefinitamente familiare.


Attraverso la ricerca accurata della parola, intercalata a volte con i suoni del dialetto, rivive un microcosmo paesano legato a consuetudini e vecchie usanze: suggestivo il rito corale dell’accoglienza della sposa nel suo ingenuo eccesso tra paganesimo e devozione, pomposità e spontaneità.


 


L’autrice ricorda (la novella è autobiografica) fatti avvenuti tempo addietro che, attingendo alla memoria, hanno assunto un che di magico e l’incanto di antiche storie che catturano l’attenzione dosando sapientemente il vero con il verosimile.


Le Novelle Molisane di Lina Pietravalle sono state pubblicate a cura di Nicoletta Pietravalle, dalla Casa molisana del libro editrice, Campobasso 1975


***°°°***


Ad indovinare la scrittrice del brano n. 5 sono stati in molti ma solo Antonio, Giovanna e  Rosa hanno scoperto che il brano era stato tratto da Novelle Molisane. La domanda “quando ha cominciato a scrivere sui giornali quali erano i suoi argomenti preferiti? (le novelle) li ha messi sulla strada giusta. Bravi a tutti. Continuate a seguirci perché abbiamo intenzione di immettere nuovi brani e di lanciare una lettura collettiva.