Nei giorni scorsi il CIAM, Centro Internazionale dell’Acquerello Molisano
fondato a Casacalenda da Loreta Giannetti, ha festeggiato i suoi primi dieci
anni di vita con una Mostra retrospettiva in cui comparivano opere di professionisti
ma anche di semplici principianti che hanno seguito i corsi in questi anni.
L’idea, questa volta, era di abbinare a ogni acquerello un verso o un
frammento di un autore molisano che lo commentasse o che, a sua volta, lo
stesso acquerello suggerisse.
Per Molise
d’Autore- cui è stato affidato il compito di sceglierli- è stata l’occasione di passare in rassegna
autori di ieri e di oggi, e di riscoprire i momenti di poesia che qui vi
proponiamo per condividerli con voi e per
ricordarvi i nostri scrittori.
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I giorni di sole sono
rimasti tra le spighe / coi canti sotto le querce / al suono d’un’armonica. da Rocce di tufo di Nicola Iacobacci
Agosto è con me nel silenzio del sole… versi di Romeo Iurescia
L’estate avanza e mi chiede parole, / rispondo con un
sospiro. Da Estate 2016 di Vincenza Pede
Era come se il luogo stesso, la terra con le sue distese incolte,
il paese con le sue case in rovina, fosse diventato vecchio e decrepito, stesse
pian piano ciondolando il capo prima di addormentarsi per sempre… da Il fratello italiano di Nino Ricci
Si allungavano fieri, ermetici, balenando di raggi
come armature brune nell’ultimo sole.
Dal romanzo Le Catene di Lina Pietravalle
A balle lu sciume lucente / ze stenne a luna e me
manna / na voce accurata. / Che vò? // Nze smove na prèta, nze sente / nu
sfrusce; lu core z’affanna / sul’isse e camina. Do va? // Nu cane mo bbaia a la
luna. / Do sta?
A valle il fiume lucente / si stende alla luna e mi manda
/ una voce accorata. / Che vuole?// Non si smuove una pietra, non si sente / un
fruscio; il cuore si affanna/ solo lui e cammina. / Dove va? // Un cane ora
abbaia alla luna. / Dove sta? Da Sule di Eugenio Cirese
E tutto quello che riuscivo a vedere con chiarezza del
futuro era come uno spazio senza limiti che nella mia testa assumeva l’aspetto
del mare… da Vite dei Santi di Nino Ricci
Da ri munte va ru mare / chesta Terra de Mulise: /
cchiù la ‘uarde e bbell’appare / cumm’è
bielle nu surrise.
Dai monti va al mare questa terra di Molise: / più la
guardi e più bella appare / come è bello un sorriso. da Terra nostra di Emilio Spensieri
A volte, correndo, vedevamo, in mezzo al grano verde,
l’albero delle melucce dolci che maturano a primavera e ci mettevamo per i
campi. Muovevamo le braccia per farci strada nel folto del grano, che in certi
punti era più alto di noi, e passavamo in fila dentro un’aria verde, velata,
odorosa. Lì in mezzo, se all’improvviso m’appariva il giglio rosso selvatico,
lasciavo la fila per coglierlo e restavo solo. Da La chiesa di Canneto di Felice del Vecchio
Verso le undici di sera del 10 settembre 1951, nella sala da gioco del Bar
Centrale c’erano pochi giocatori
raccolti intorno a un tavolo fiocamente illuminato dall’unica lampadina che
scendeva, nuda, in quell’angolo
della sala. Da Omicidio in un paese di cacciatori di Pietro Corsi
Trame d’acqua, / versi sciolti, fili / intrecciati sul
telaio. Da Sintomi di Alofilia
di Michele Porsia
Intanto l’autunno sui monti era declinato rapidamente;
l’aria pareva cenere soffiata appena e le montagne s’eran fatte tetre e solenni
con i corvi blu e neri che gracchiavano…
Dal racconto Rafaniello
di Lina Pietravalle
Migliaia di uccelli migrano ogni stagione,
/ lungo le loro rotte sicure voglio / galleggiare, sulle nuvole. / Come sulle onde / sostenuta
dalle braccia fresche del vento, / incontro al sole. Da Percorso sensoriale, di Vincenza Pede
Vulà come n’astore / che fa la
rota attuorne a le muntagne, / vénce lu viente e segna ru cunfine / da cima a
cima.
Volare come un astore / che fa
la ruota attorno alle montagne, / vince il vento e segna il confine / da cima a
cima. L’astore di Eugenio Cirese)
Laddove la campagna
pianeggiava, al di qua del torrente, c’era il vigneto di suo padre e, a fianco,
quello del
notaio. I vitigni
risplendevano di un verdeazzurro che annunciava buoni raccolti. Anche il suo, a
monte
dell’altra parte del corso del
Cigno, era immerso in quel colore rassicurante. Da Omicidio in un paese di cacciatori di Pietro Corsi
Lo stupore della mia terra / ora è nel canto dell’usignolo. Da Rocce di Tufo di Nicola Iacobacci
Rèporteme né case / nu Molise
/ ché tutto il mondo l’ho / girato. Di Familia di Giose Rimanelli
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