lunedì 18 ottobre 2021

Finalmente a Chiauci una targa dedicata a Lina Pietravalle


 Da sin. Il sindaco di Torella Antonio Lombardi, il sindaco di Chiauci Alessandro Di Lonardo, la Presidente della Pro Loco di Salcito, il sindaco di Salcito Giovanni Galli, l'editore Claudio Di Cerbo,  la scrittrice Gabriella Iacobucci, la vice sindaco di Chiauci Lucia Simonelli    

                                                          di Gabriella Iacobucci                                                                                  

 L’ inaugurazione di un monumento, grande o piccolo che sia, è un momento significativo nella storia di una comunità. Quello in cui essa riconosce il valore di un suo concittadino e gli affida il compito di rappresentarla agli occhi del mondo esterno, di raccontarne la storia. E un paese ricco di targhe, di lapidi, di monumenti, è un paese che parla al visitatore. Il 9 agosto scorso è arrivato finalmente il turno della scrittrice Lina Pietravalle, che con la targa a lei dedicata è entrata a far parte ufficialmente della storia di Chiauci.

Per troppo tempo non si è dato a questa scrittrice italiana del 900, che è senza dubbio una delle più importanti che abbiamo, un giusto riconoscimento. Anzi, non gliene è stato dato nessuno. Non mi risulta che ci siano piazze o strade che abbiano il suo nome, o che siano stati istituiti premi letterari a lei intitolati, o altro… La Cipressina,  il casino di campagna dove la Pietravalle trascorse gli anni più felici della sua infanzia, un altro luogo ispiratore delle sue storie, versa in uno stato di totale e irrimediabile abbandono nonostante i numerosi tentativi fatti da Molise d’Autore in questi anni per denunciarlo.

 Questo spiega il mio “finalmente”, e i complimenti non convenzionali che rivolgo alla comunità di Chiauci.

Per me  in particolare, poi,  questa targa è stata la felice conclusione di un incontro casuale con Chiauci e con Lucia Simonazzi, allora vicesindaco. Nell’estate del 2020, nel periodo di pausa concesso dalla pandemia, mi ritrovai lì alla fine di una visita in alcuni luoghi dell’Alto Molise.  Non ricordavo di essere mai stata in questo paese, dove avremmo visitato tra l’altro una chiesa con una rara copia della Sacra Sindone e un piccolo Museo della Civiltà contadina, ma il nome mi diceva qualcosa, e continuò a ronzarmi nella testa fino a quando all’improvviso non capii perché. Chiauci era il paese di Pasquale Nonno, il marito di Lina Pietravalle! il paese in cui la scrittrice venne sposa e in cui trascorse poi cinque mesi con il figlio piccolissimo in casa dei suoceri mentre il marito era a Roma. Il paese protagonista di uno dei racconti più ispirati della Scrittrice, Marcia Nuziale. Mi tornò in mente quel racconto e poi l’altro, interamente dedicato alla madre di suo marito, donna Elvira, e  intitolato “Mia Suocera”.  «Io ebbi una suocera paesana mite, clemente, gioviale che mi chiamava col ‘signoria’. Era molto vecchia ed aveva il profilo di Santa Elisabetta, quando camminava vicino a me per le strade di campagna, così composta e velata» Erano i racconti sui quali avevo lavorato anni prima per preparare il testo dell’ originale radiofonico per Rai Tre “ Incontri con Lina Pietravalle”… Ma come mai non c’era nulla che indicasse quei fatti,  la presenza della Scrittrice lì? Non feci niente per nascondere la mia delusione e il mio disappunto a Lucia, che ci faceva da guida e che mi rispose adducendo varie e prevedibili giustificazioni. Non so se quell’episodio, e il mio libro sulla Pietravalle che le inviai dopo, abbiano contribuito a dare un imput a un progetto già avviato, ma è certo che da quel momento Lucia decise di colmare quella lacuna prima che scadesse il suo mandato. E così questa estate, dopo neanche un anno, è avvenuto questo piccolo miracolo.

 Quando parliamo di passione comunemente associamo questa parola a un sentimento romantico, a una debolezza dell’animo umano. Invece essa è una forza di origine divina, il motore di ogni cosa.   Lucia, come era successo già a me tanti anni fa e come succede a tutti coloro che si avvicinano a Lina Pietravalle, fu affascinata da questa scrittrice e si dedicò con sempre maggiore determinazione al suo progetto. E questa targa, insieme alle altre su cui appaiono passi dei suoi racconti e che ora impreziosiscono le strade del paese,  è frutto della sua passione e del suo impegno civile. 

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie mille,anonimo, per la segnalazione. La svista è stata corretta.

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