(Nella foto, Gabriella Iacobucci, Sheryl Postman, Sebastiano Martelli, Giambattista Faralli)
articolo di Maria Claudia Fatica (dal sito www.molisando.it)
"Il lavoro dei molisani nel Mondo spesso si svolge nella collettività' dell'oscuro, ma a tratti questa pagina di anonimato si illumina di chiaro per rivelare la sua umana presenza, siglata nell'origine e universalizzata nell'azione sociale, politica e intellettuale nel mondo vissuto, di generazione in generazione.''
''Il Molise non è una regione soltanto ma un continente, in perpetua
esplorazione del suo essere nell'Universo, attraverso i suoi figli che lo
camminano e mai dimenticano. Il "passaporto d'oro" che portano nello
zaino è quanto di più prezioso possano avere: fiducia in se stessi
come camminanti, e fede nella vita come amanti. Il genio nasce dal tozzo
di pane; e questo è il cuore del molisano."
Cosi aveva scritto Giose Rimanelli
in occasione del conferimento del Passaporto d'Oro, per l'edizione
nordamericana del Premio Ambassad'Or che gli era stato consegnato
nell'ambito della sezione Cultura. A sei anni dall'evento lo incontriamo a
Casacalenda (Campobasso) suo paese di origine, un pezzetto d'Italia che
rappresenta per Giose il richiamo ancestrale più forte e istintivo. Uomo e
intellettuale dell'irregolarità, lo definisce durante il convegno Sebastiano Martelli, il critico
letterario molisano per eccellenza, docente universitario di Letterature
comparate, visiting professor presso le Università di Rennes (Francia),
Johannesburg (Sud Africa), Albany e Stony Brook-New York (USA), impegnato
da qualche decennio nello studio sulla letteratura italiana
dell'emigrazione, da fine ottocento ai giorni nostri, studioso di
scrittori italo-americani tra cui Giose Rimanelli.
"Il pomeriggio con Giose", organizzato
nella sala convegni Caradonio Di Blasio di Casacalenda è stato
condotto da Gabriella Iacobucci,
molisana di origine, presidente dell'associazione Molise d'Autore,
traduttrice, studiosa di emigrazione, nello specifico ricercatrice di
opere di scrittori anglofoni di origine italiana affermati in contesti
planetari diversi, quelli che in passato sono stati anche luoghi di
accoglienza dell'emigrazione italiana. Il Molise d' Autore dedicato a Giose Rimanelli, è stato un escursus
personale e letterario attraverso le sue opere maggiori che rappresentano
"assemblaggio di storia, memorialità e autobiografia " dell'uomo
e intellettuale che fugge. Fugge da sempre Giose Rimanelli, dalla
famiglia, dal seminario, dalla guerra civile, dalla sua patria, dalle logiche
dell'editoria italiana del tempo, orgoglio molisano nel mondo che già ai
suoi esordi aveva attirato l'attenzione dei redattori dell'Einaudi, Carlo
Muscetta, Natalino Sapegno, oltre che di Carlo Levi e Cesare Pavese.
Giose, il profeta della via della libertà, come lo ha definito Giambattista Faralli, vecchio amico, storico, critico d'arte, studioso della letteratura in vernacolo molisano e autore del Primo Dizionario Dialettale dei piccoli comuni molisani durante l'incontro tra vecchi e nuovi amici , tra questi due giovanissime ricercatrici, la calabrese Anna Maria Milone e la newyorkese Sabrina Infante. La Milone, in particolare, ha illustrato i punti della sua tesi di dottorato sul code switching, l'abilità di Rimanelli nella varietà di linguaggi: italiano, dialetto e americano.
Presente anche Anna Carmen Perrella, che anni fa lo aveva eletto Ambassad'Or della cultura italiana nel mondo per "l'impegno profuso nella Patria di adozione, senza mai dimenticare quella di origine", come cita l'iscrizione sul Passaporto d'Oro che lei stessa aveva portato in nordamerica. E' inoltre intervenuta la giornalista Agnese Genova e Sheryl Lynn Postman, compagna di viaggio, di vita, moglie e fedele critico letterario del grande Rimanelli.
Giose, il profeta della via della libertà, come lo ha definito Giambattista Faralli, vecchio amico, storico, critico d'arte, studioso della letteratura in vernacolo molisano e autore del Primo Dizionario Dialettale dei piccoli comuni molisani durante l'incontro tra vecchi e nuovi amici , tra questi due giovanissime ricercatrici, la calabrese Anna Maria Milone e la newyorkese Sabrina Infante. La Milone, in particolare, ha illustrato i punti della sua tesi di dottorato sul code switching, l'abilità di Rimanelli nella varietà di linguaggi: italiano, dialetto e americano.
Presente anche Anna Carmen Perrella, che anni fa lo aveva eletto Ambassad'Or della cultura italiana nel mondo per "l'impegno profuso nella Patria di adozione, senza mai dimenticare quella di origine", come cita l'iscrizione sul Passaporto d'Oro che lei stessa aveva portato in nordamerica. E' inoltre intervenuta la giornalista Agnese Genova e Sheryl Lynn Postman, compagna di viaggio, di vita, moglie e fedele critico letterario del grande Rimanelli.
A
conclusione dell'emozionante rendez-vous, si è esibito l'eccezionale
musicista molisano Tiziano Palladino,
già vincitore del Premio Nazionale delle Arti, per la categoria “mandolino”, il
più giovane musicista italiano diplomato in mandolino, che con i suoi
brani ha ripercorso il profilo dello storico musicista italo americano,
originario di Isernia Giuseppe
Pettine, grazie al quale oggi l'America può vantare un numero
che forse supera il milione di mandolinisti su tutto il territorio nazionale. (pubblicato sul sito di www.molisando.it)
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