martedì 20 gennaio 2009

Dal testo di Rimanelli


OSSERVAZIONI SULLE LINGUE IN QUÉBEC CANADA



 


 Josée Di Tomaso


 


Secondo la legge quebecchese qualsiasi immigrante che arriva nella provincia di Québec deve imparare la lingua francese riconosciuta come sola lingua ufficiale dal 1977.


 


Il “Mile-End” era un quartiere all’ovest di Montreal che raggruppava una comunità italiana concentrata. All’inizio dello scorso secolo, l’inglese era la lingua predominante d’insegnamento e di lavoro riconosciuta dai quebecchesi. Per ottenere un lavoro migliore ed assicurarsi un maggior successo per l’avvenire si doveva assolutamente parlare in inglese. Certo, i primi immigranti che arrivarono in Québec, avevano la scelta di parlare sia l’inglese sia il francese. Il Québec era la sola provincia del Canada ad essere bilingue. Comunque l’immigrante non appena arrivato e senza risorse  finanziarie, doveva lavorare, e di conseguenza la lingua adottata era l’inglese.


 


L’immigrante imparava la lingua sul luogo di lavoro, ad orecchio, alla buona, senza formazione.  I suoi figli nati in Québec, quelli più fortunati, continuavano gli studi, gli altri, vista la situazione finanziaria precaria della famiglia, dovevano interrompere gli studi per lavorare già alla fine delle elementari.  


 


Quindi, gli italiani parlavano entrambe, insomma parlavano una lingua accentata.  Ma all’opposto del testo di Rimanelli fra loro parlavano l’italiano. Successivamente, gli italiani nati in Québec, che hanno studiato in inglese, parlano inglese fra loro, ma possono parlare anche in francese con i francofoni. Fino ad oggi è così per la famiglia della mia cerchia. Invece,  nel testo di Giose Rimanelli ci sono certe parole che mi rammentano la mia infanzia, come chandi per caramelle, strit per viale, storo per negozio, mio nonno diceva aize skrim per gelato, tutte parole d’origine inglese inserite nel nostro dialetto. A mio parere il dialetto italiano d’allora era diventato un dialetto “americanizzato”.


 


Dagli anni ‘50 in poi, molti italiani immigravano in Québec, e poiché la vita economica era più equilibrata, avevano l’opportunità di proseguire gli studi fino all’università. La maggioranza decideva di studiare in inglese, seguendo la cultura sistemata.


 


Ma dal 1977 tutto è cambiato. All’incontrario delle altre provincie del Canada, dove si parla inglese, la Carta della Lingua francese definiva il francese come lingua ufficiale della provincia del Quebec, nei settori dell’ insegnamento,  comunicazione, lavoro, commercio, pur riconoscendo i diriti della comunità inglese e delle loro istituzioni.


 


Ora, dopo questa nuova legislazione quebecchese, è obbligatorio sostenere un corso di francese, indispensabile per entrare nella provincia. L’obiettivo è quello di conservare la lingua francese.


 


Secondo me, per conservare questa lingua è importantissimo promuovere l’insegnamento scolastico, portando l’accento sull’insegnamento della letteratura per poter migliorare il registro della lingua, e questo in ogni ceto della società, per parlare e scrivere un francese impeccabile. La lettura è  dunque importantissima per imparare una lingua.


 


Gli italiani di Québec si sono integrati benissimo, parlano un ottimo francese e inglese, e, con l’italiano, la maggior parte di loro parla tre lingue. Si può dire che se la sono cavata bene, come lo descrive Rimanelli.


 


 


 

1 commento:

  1. Trovo veramente interessante questo pezzo sulle lingue in Canada. Complimenti per il blog - Andrea

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