venerdì 16 gennaio 2009

Commenti di Pietro Corsi su Rimanelli


Ugo Moretti, Giose Rimanelli, Pietro CorsiPietro Corsi risponde alle domande su Giose Rimanelli



 


I destini di due scrittori molisani, Giose Rimanelli e Pietro Corsi, si sono incrociati varie volte. La prima perché tutti e due nati nello stesso paese, Casacalenda. Poi perché da giovani si sono ritrovati, alla ricerca del loro avvenire, prima a Roma poi in Canada. Infine, amici per la pelle, si sono frequentati assiduamente anche se poi hanno svolto attività diverse.


Proprio perché Pietro Corsi conosce a fondo la produzione “rimanelliana”  ha potuto rispondere con precisione e competenza alle domande  che Molise d’Autore ha posto, e quello che ne viene fuori è un ritratto inedito dell’Autore.


 
1.
Giose Rimanelli dimostra fin da ragazzo una vocazione sicura per la scrittura. Quale importante scrittore lo segue fin dai suoi esordi?
Dopo una lunga serie di avventure, durante e dopo la seconda guerra mondiale, Rimanelli entrò in contatto, a Roma, con Francesco Jovine. Il quale, prima riluttante, lesse un manoscritto che Giose si portava appresso: le sue "memorie" di guerra, e ne apprezzò il valore. Ma apprezzò, soprattutto, il talento del suo giovane corregionale.

2.
Dove nasce lo scrittore e di che nazionalità è la madre.
Rimanelli è nato a Casacalenda. Sua madre era canadese.

3.
Quali sono i romanzi scritti da Rimanelli in Italia?
Il primo, Tiro al Piccione, del 1953. Doveva essere pubblicato da Einaudi, che ne aveva già approntate le bozze. Poi però successe qualcosa, presso la Einaudi stessa, e finì per essere pubblicato da Mondadori. L'anno dopo, sempre con Mondadori, esce Peccato originale. Fu seguito da Biglietto di terza, nel 1958. Ne scrissi qualcosa anche io, credo su Il Tempo, se ben ricordo. E poi ancora, Una posizione sociale, con Vallecchi. Questo libro era accompagnato da un disco (una novità in quei giorni), che conteneva musica jazz: perché il romanzo era un po' la storia di nonno Dominick, suonatore di sax a New Orleans. Lo stesso anno esce anche Il mestiere del furbo, con un editore genovese, Sugar. Era firmato A.G. Solari, nome dietro il quale Giose voleva nascondere la sua vera identità perché il contenuto era "pesante" per il mondo letterario italiano di quei giorni. Ma qualcuno rivelò che A.G. Solari e Giose Rimanelli erano la stessa persona e questo segnò, per Giose, la fine, la morte in Italia. Parlava di cose vere, e di vizi che si nascondevano, in quei giorni come forse ancora oggi, nei salotti letterari. Da amico di tutti, per tutti diventò nemico. Ragion per cui quel libro rimase nei magazzini dell'editore, merce scomoda, che scottava.

Tra I libri scritti non in Italia, ma in italiano, bisogna poi menzionare anche
Tragica America, Molise Molise, Il tempo nascosto tra le righe, e Graffiti. Per non citare, poi, anche la sua ben ricca produzione poetica, incluso il "musichiere molisano" Moliseide.

4.
Dove si svolge la vita di Rimanelli?
Nel mondo, direi. E tuttavia il suo vero mondo, quello che sempre ricorre nei suoi scritti, è uno solo e si chiama, ancora oggi, Molise. Rimanelli ha vissuto a Casacalenda molto poco, quel tanto necessario,  per "marcarlo" per il resto della sua vita. Dopo Casacalenda, Rimanelli ha vissuto a Roma per alcuni anni, quindi in Canada, Montreal, alla redazione de “Il Cittadino Canadese”, ma solo per dieci mesi. Poi di nuovo a Roma, quindi New York, Vancouver, Los Angeles (Malibu). Lasciò la California nel 1966, per trasferirsi ad Albany, sempre nello Stato di New York, dove restò per il resto della sua vita di professore universitario. Da allora segue sua moglie, come lui professoressa universitaria, ovunque lei venga assegnata: Pensilvania, Minnesota, Florida, Massachussets. Ora i due hanno casa a Lowell, nel Massachussets, appunto, ma a lui piace "svernare" in Florida, in un appartamento di Pompano Beach che ha un balcone che affaccia sul mare. Forse il mare gli dà il sereno che la neve gli nasconde.

5.


Fred Gardaphé ha scritto di Rimanelli che è un "border writer". Cosa significa?
Bisognerebbe chiederlo allo stesso Gardaphé. La parola inglese border significa, più propriamente, o più comunemente, confine; ma ha anche altri significati, come molte parole della lingua inglese. L'American Heritage Dictionary indica ben otto sinonimi, tra i quali anche margine. Margine?
Volendo interpretare Gardaphé, pupillo di Rimanelli nel mondo accademico italo-americano, credo che volesse dire scrittore di confine senza confini, senza limiti. Infatti, Rimanelli ha scritto romanzi, critica letteraria, saggi, poesia in lingua, poesia in dialetto. Senza dimenticare che ha anche... dipinto!, e non solo ad olio. 

6.
Quali sono le varie lingue di cui si è servito Rimanelli nella sua prolifica scrittura?
Soltanto italiano e inglese, se non sbaglio. E poi, per le sue poesie, il dialetto del suo Molise.

7.
Chi è il regista del film Tiro al piccione, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Rimanelli, e quale è la trama?
Montaldo. Tiro al piccione fu, il suo primo film. Rimanelli e Montaldo non si sono mai conosciuti, anche perché Rimanelli era già in America quando il film entrò in cantiere. Si sono conosciuti solo sei/sette anni fa, a Roma, in un incontro organizzato, se ben ricordo, in una libreria storica di Campo dei Fiori. Si conobbero, si spiegarono, si capirono. E forse, assieme, piansero anche perché quel film non piacque a nessuno dei due. Montaldo confessò, infatti, che dovette aspettare quattro o cinque anni prima di ricevere un nuovo incarico. La trama del film segue, molto liberamente, quella del libro, ma sfigura sia il personaggio, che il vero "filo" del racconto.

8.
Quale libro di Rimanelli, scritto in inglese, vince il "premio American Book" nel 1994?
Si tratta di Benedetta in Guysterland, pubblicato da Guernica. Il premio fu consegnato a Los Angeles, durante una convenzione della “Booksellers Association”, una specie di fiera del libro.

9.
Oltre a questo romanzo, puoi citarne altri scritti in inglese?
Beh, c'è l'antologia critica Modern Canadian Stories; quella intitolata Literature: Roots & Branches. E poi, Detroit Blues. Tra non molto dovrebbe uscire anche The three legged one.
Abbiamo parlato di romanzi e di critica, saggi, ma non anche della sua produzione poetica, molto ricca. Ma questa è un'altra storia.   

10.
Di che cosa scrive Rimanelli?
Beh, la risposta possiamo trovarla tra le domande, e le risposte, che precedono.

11.
Che cosa ti suscitano questi brevi estratti di Biglietto di terza, racconti autobiografici dell'Autore? Puoi fare un commento su questa opera, o su altre opere di Rimanelli.
Non mi sento di fare commenti, al rischio di dover assumere il ruolo di critico letterario. Voglio comunque aggiungere che
Biglietto di terza è, e continua ad essere, una testimonianza d'emigrazione degli anni Cinquanta, viva e valida ancora oggi. Tanto che è stato ripubblicato, pochi anni fa, e sempre in italiano, in una bellissima edizione Soleil, (casa editrice canadese), con una postfazione di Giuseppe Prezzolini, così come apparsa su “Il Cittadino Canadese” nel 1959


Pietro Corsi


***°°°***


La foto in alto da sinistra: lo scrittore Ugo Moretti, Giose Rimanelli e Pietro Corsi alla fine degli anni '80




3 commenti:

  1. Ci sono molte errori nella risposta qui.

    1) Rimanelli scrive, per esempio, non solo in italiano e inglese...scrive pure in francese, latino e provecal.

    2) I suoi libri in inglesi...e la domanda era per i romanzi...sono Benedetta in Guysterland, Accademia e per uscire adesso, The Three-Legged One. I libri che Corsi ha menzionato sono testi di letteratura critica...non romanzi.

    3)Che cosa vuole dire "border literature?" Uno non dovrebbe cercare la risposta in un dizionario..."border literature" referisce alle persone nate in un paese ma che scrivono e vivono in un altro.

    4)Pace tra Montaldo e Rimanelli? Non...si sono conociuti 3 anni fa. Montaldo ha detto la sua opinione e Giose la sua. Montaldo, finalmente, ha detto che la colpa di cambiare il romanzo alla sua interpretazione filmica era sua di Montaldo...e, adesso, dopo piu di 40 anni, con la critica ancora acusandogli di aver fatto un cattivo servizio al film, gia dice che non avrebbe dovuto farlo.

    5) Di che cosa scrive Rimanelli? La ingiustizia humana e l'abuso del potere nelle ragioni humane.


    Chi sono io? Sheryl Lynn Postman...la moglie di Rimanelli

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  2. Ci sono molti errori nella risposta, qui.

    1) Rimanelli scrive, per esempio, non solo in italiano e inglese...scrive pure in francese, latino e provecal.

    2) I suoi libri in inglese...e la domanda era per i romanzi...sono Benedetta in Guysterland, Accademia e per uscire adesso, The Three-Legged One. I libri che Corsi ha menzionato sono testi di letteratura critica...non romanzi.

    3)Che cosa vuole dire "border literature?" Uno non dovrebbe cercare la risposta in un dizionario..."border literature" referisce alle persone nate in un paese ma che scrivono e vivono in un altro.

    4)Pace tra Montaldo e Rimanelli? No...si sono conociuti 3 anni fa. Montaldo ha detto la sua opinione e Giose la sua. Montaldo, finalmente, ha detto che la colpa di cambiare il romanzo alla sua interpretazione filmica era sua.. di Montaldo...e, adesso, dopo piu di 40 anni, con la critica ancora accusandoli di aver fatto un cattivo servizio al film, gia dice che non avrebbe dovuto farlo.

    5) Di che cosa scrive Rimanelli? La ingiustizia umana e l'abuso del potere nelle ragioni umane.


    Chi sono io? Sheryl Lynn Postman...critica letteraria e la moglie di Rimanelli

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  3. Correzione: un cattivo servizio al autore del romanzo


    4)Pace tra Montaldo e Rimanelli? Non...si sono conociuti 3 anni fa. Montaldo ha detto la sua opinione e Giose la sua. Montaldo, finalmente, ha detto che la colpa di cambiare il romanzo alla sua interpretazione filmica era sua di Montaldo...e, adesso, dopo piu di 40 anni, con la critica ancora acusandogli di aver fatto un cattivo servizio al film, gia dice che non avrebbe dovuto farlo.


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