mercoledì 3 dicembre 2008

Commenti e soluzioni su Don DeLillo

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Commento di Wick su L’uomo che cade di Don DeLillo


Ecco, ho finito l’ultimo di DeLillo che avevo tanta fretta di leggere. E mi è piaciuto? Sì, certo che mi è piaciuto.
Prima di tutto c’è la scrittura, come al solito eccezionale. E non mi sarei aspettato niente di meno, sia chiaro. La capacità di Don DeLillo di creare questo vuoto pneumatico attorno ai suoi personaggi è sempre da brivido: il suo stile è austero, algido, spietato. È impietoso con i suoi personaggi e li mantiene sempre ad una certa distanza, così come la mantiene dal lettore: non ti rende simpatici i protagonisti, non te li fa compatire, non ti fa immedesimare. Insomma, non ti dà di gomito mentre ti racconta una storiella (come fa, ad esempio, un buontempone come Pynchon), ma ti mette lì davanti alla sua visione della vita, nuda e cruda.
E la storiella in questione, L’uomo che cade, parla dell’America dopo l’undici settembre, e lo fa senza mai nominare l’undici settembre: viene chiamato sempre “il giorno degli aeroplani”. E già in questo non nominare il giorno della catastrofe si può vedere la reazione che i personaggi hanno all’attentato, questo dettaglio così piccolo ma così evidente è solo uno dei tanti esempi che potrei fare della scrittura geniale, minuziosa e affascinante di DeLillo.


 


 


 


Commento del Sig.Carlo su L’uomo che cade di Don DeLillo


Ce ne ho messo di tempo per finire di leggere questo libro: troppo, se si pensa che non è per niente grosso, circa 250 pagine. Dipende in gran parte da me, che non mi ci sono proprio immerso, a causa di vari altri impegni, ma c’è qualcosa nella scrittura di DeLillo che mi rallenta incredibilmente.


DeLillo è asciutto ed essenziale. Freddo e spietato. Forse è questo che rallenta il mio coinvolgimento e la lettura.


A parte queste considerazioni inutili, il libro è bellissimo, probabilmente anche per merito di questo suo modo di scrivere. Parla dell’America durante e dopo l’11 settembre, dopo l’attentato. Anche se in realtà non parla proprio dell’America, ma più che altro delle persone, di un certo numero di persone. L’attentato, gli aeroplani contro le torri, l’evento che ha sconvolto il mondo intero è quello che unisce le loro storie e che ha stravolto le loro vite, ma a parte questo il libro è fatto dai personaggi, dal loro affrontare la vita dopo la catastrofe. Dalla loro consapevolezza che niente sarà più lo stesso.


www.blogdegradabile.net


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Risposte a “Domande per voi” su Don DeLillo


Qual è il titolo originale dell’opera?


Il titolo originale dell’opera è “THE NAMES”


Di che paese molisano sono originari Pietro e Lina, genitori di Don?


I genitori di Don sono di Montagano  (provincia di Campobasso)


In quale quartiere newyorchese ha vissuto Don durante la  sua infanzia?


Il quartiere è il Bronx


Quale scrittrice italiana ha introdotto le opere di DeLillo in Italia quando era ancora un perfetto sconosciuto?


Fernanda Pivano


Quale romanzo di questo scrittore tratta dell’assassinio di John Kennedy?


Libra


Il suo ultimo romanzo, L’uomo che cade (Falling Man) di che cosa parla?


Dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001


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Le risposte sono state date da: Giovanna, Simo, e Francesco.


 


 

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