domenica 22 maggio 2016

"Il sole sta per levarsi dalle alture di Bengal", recensione

Giovanni Pede presenta il libro nella sala consiliare del Comune di Vinchiaturo

di Barbara Bertolini 


Tre giovani fratelli di Vinchiaturo sono i protagonisti de “IL SOLE STA PER LEVARSI DALLE ALTURE DI BENGAL” e originari di questo paese sono anche gli autori di questo libro, Giovanni  Pede e Massimo Vitale che hanno raccolto e raccontato la storia esaltante e gloriosa di Guido, Guglielmo e Italo Iacobucci.
Una pregevole ricerca storica che mette in luce il destino di tre coraggiosi volontari  che si sono messi a disposizione della Patria quando  “Patria”, “dovere”, “sacrificio”, avevano un senso molto alto tra i giovani italiani.



L'ambasciatore Michelangelo Jacobucci con la moglie durante la presentazione del libro

Guglielmo, nato nel 1911,  è il primo dei figli a partire volontario. Nel 1929 ha chiesto e ottenuto di essere ammesso al corso di pilotaggio aereo e, un anno dopo, è già nominato pilota e, quindi, primo aviere. Decide di continuare nella Regia aeronautica la sua carriera con la ferma volontaria. Posato, onesto, irreprensibile, di buona cultura, così viene descritto nei rapporti militari. L’Italia di Mussolini va alla conquista dell’Etiopia ed è lì che questo aviere, di grandi capacità, sarà inviato. Nel 1935, incontrerà  su quel fronte anche il fratello, Guido, proprio prima della sua morte in volo.  Guglielmo Iacobucci morirà, invece, cinque anni dopo, nel 1940, ma non in volo, bensì nel porto di Bengasi (Libia) durante un bombardamento. Una bomba esplode a pochi passi da lui e, una scheggia, lo centra al capo uccidendolo all’istante.
I cimeli dei tre aviatori molisani

Guido, subito dopo le superiori, fa domanda per accedere alla scuola Allievi Ufficiali. Un anno dopo è già caporale. Ma il giovane vinchiaturese ben presto raggiunge i ranghi dell’aviazione, come suo fratello Guglielmo.  Nel 1931 lo troviamo in Cirenaica e, subito dopo in Africa e poi in Eritrea.  E’ il 5 dicembre del 1905 sono le 9.30 quando il destino mette fine alla vita del tenente trentenne Guido Iacobucci su cieli di Neghelli (Somalia). Un fato perché, salito sull’aereo come osservatore, il pilota gli chiede di tenere un attimo i comandi perché deve controllare delle mappe. Sono, infatti, in missione per una ricognizione e volano molto basso. Proprio in quel momento, mentre è alla “cloche”,  una sola pallottola, sparata da un abissino, lo colpisce al cuore.



Anche al più giovane dei fratelli, Italo, lo attende un destino beffardo, a guerra ormai finita. Nato nel 1919, pure lui come i suoi fratelli si entusiasma per l’aviazione e si arruola volontario nella Regia Accademia Aeronautica ubicata nella Reggia vanvitelliana di Caserta nell’anno accademico 1938-1939. Un anno dopo ottiene il brevetto di “pilota d’aeroplano” su apparecchi BA.25. Consegue poi il brevetto di istruttore di volo. Nel luglio del 1943 viene ferito, subito dopo aver decollato per una missione di guerra nei cieli di Napoli. L’armistizio lo coglie a Varese, in convalescenza, per le ferite riportate. Mentre cerca di raggiungere la famiglia a Vinchiaturo viene in contatto con un gruppo di partigiani con cui resta fino al passaggio delle Truppe Alleate. Nel 1945 entra nella rinata Aeronautica Militare. Il 16 gennaio 1946 è promosso capitano. Il 30 luglio nel cielo di Lecce,  partecipando ad una esercitazione in volo si scontra con un altro pilota. Nel terribile impatto moriranno entrambi.


Per poter raccontare le vicissitudini di questi fratelli, i due studiosi hanno fatto ricerche dettagliate presso l’Archivio dell’Aeronautica,  i diari delle squadre aeree, allargando le loro ricerche  a tutte le vicende militari in cui sono stati coinvolti questi prodi vinchiaturesi e le lettere inviate da quest’ultimi ai loro familiari. Il libro offre, infatti, uno spaccato delle vicende belliche in Etiopia, Somalia e Libia. Inoltre esso è ben documentato con foto d’epoca appartenenti alla famiglia Iacobucci. L’introduzione è del nipote di questi tre caduti, ambasciatore Michelangelo Jacobucci. Mentre conclude il libro l’orazione funebre che Vincenzo Ludovico Fraticelli tenne nel 1935 per il ritorno della salma di Guido Iacobucci, decorato con medaglia d’argento. Medaglia che lo stesso Mussolini applicherà sul petto della piccola Vanna, la figlia del coraggioso caduto.

Gabriella Iacobucci e il Sindaco Luigi Valente

Alla presentazione del libro presso la Sala consigliare del Comune di Vinchiaturo, dove campeggia una bacheca con tutti i cimeli dei tre piloti periti per la Patria c’erano il Sindaco, Luigi Valente, il relatore Giovanni Pede e i nipoti di questi intrepidi avieri, Gabriella Iacobucci e l’Ambasciatore Michelangelo Jacobucci.  

Assente  Massimo Vitale per problemi familiari, è toccato a Giovanni Pede spiegare le ricerche effettuate per trovare il materiale e le vicende di questi piloti molisani. Mentre Gabriella Iacobucci ha attinto ai suoi ricordi di bambina di questi zii straordinari di cui si parlava con grande orgoglio  e  la sua casa si riempiva delle loro storie eroiche e avventurose.
L'ambasciatore Jacobucci

A chiudere e concludere la serata, l’ambasciatore Michelangelo Jacobucci, nato anche lui a Vinchiaturo come i suoi zii, e che ha messo l’accento sulla mancanza di valori che permea tutta l’attuale società a livello mondiale, non solo italiana. Viceversa i giovani nati all’inizio del secolo scorso erano capaci di sacrificarsi per la Patria, per la famiglia, avevano un sincero senso patriottico e sceglievano la carriera militare perché era quella che si addiceva meglio a nutrire i loro sogni di gloria.
Barbara Bertolini
***

Giovanni PEDE è nato a Vinchiaturo e risiede a Viterbo. Laureato in ingegneria, lavora all’Enea e si occupa di ricerca e sviluppo per la mobità sostenibile. Da sempre appassionato di storia, ha collaborato a varie pubblicazioni in materia di storia militare.
Massimo VITALE, nato a Campobasso ma originario di Vinchiaturo è giornalista professionista, ha lavorato per oltre un quarantennio alle dipendenza della RAI-TV. Ha pubblicato volumi di storia sulla 1a Guerra Mondiale e sul brigantaggio post-unitario.

***

Giovanni Pede – Massimo Vitale, Il sole sta per levarsi dalle alture di Bengal. Guido, Guglielmo, Italo Iacobucci tre vite al servizio della patria, Regia Edizioni, 20 Euro

Nessun commento:

Posta un commento