Giovanni Pede presenta il libro nella sala consiliare del Comune di Vinchiaturo |
di Barbara Bertolini
Tre giovani fratelli di
Vinchiaturo sono i protagonisti de “IL SOLE STA PER LEVARSI DALLE ALTURE
DI BENGAL” e originari di questo paese sono anche gli autori di questo libro, Giovanni Pede e Massimo Vitale che hanno raccolto e
raccontato la storia esaltante e gloriosa di Guido, Guglielmo e Italo
Iacobucci.
Una pregevole ricerca storica che
mette in luce il destino di tre coraggiosi volontari che si sono messi a disposizione della Patria
quando “Patria”, “dovere”, “sacrificio”, avevano un senso molto alto tra i giovani italiani.
L'ambasciatore Michelangelo Jacobucci con la moglie durante la presentazione del libro |
Guglielmo, nato nel 1911, è
il primo dei figli a partire volontario. Nel 1929 ha chiesto e ottenuto di
essere ammesso al corso di pilotaggio aereo e, un anno dopo, è già nominato
pilota e, quindi, primo aviere. Decide di continuare nella Regia aeronautica la
sua carriera con la ferma volontaria. Posato, onesto, irreprensibile, di buona
cultura, così viene descritto nei rapporti militari. L’Italia di Mussolini va
alla conquista dell’Etiopia ed è lì che questo aviere, di grandi capacità, sarà
inviato. Nel 1935, incontrerà su quel fronte anche il fratello, Guido,
proprio prima della sua morte in volo.
Guglielmo Iacobucci morirà, invece, cinque anni dopo, nel 1940, ma non in volo, bensì nel porto di Bengasi (Libia) durante un bombardamento. Una bomba esplode a
pochi passi da lui e, una scheggia, lo centra al capo uccidendolo all’istante.
I cimeli dei tre aviatori molisani |
Guido, subito dopo le superiori, fa domanda per accedere alla
scuola Allievi Ufficiali. Un anno dopo è già caporale. Ma il giovane
vinchiaturese ben presto raggiunge i ranghi dell’aviazione, come suo fratello
Guglielmo. Nel 1931 lo troviamo in
Cirenaica e, subito dopo in Africa e poi in Eritrea. E’ il 5 dicembre del 1905 sono le 9.30 quando
il destino mette fine alla vita del tenente trentenne Guido Iacobucci su cieli
di Neghelli (Somalia). Un fato perché, salito sull’aereo come osservatore, il
pilota gli chiede di tenere un attimo i comandi perché deve controllare delle
mappe. Sono, infatti, in missione per una ricognizione e volano molto basso. Proprio in
quel momento, mentre è alla “cloche”,
una sola pallottola, sparata da un abissino, lo colpisce al cuore.
Anche al più giovane dei
fratelli, Italo, lo attende un
destino beffardo, a guerra ormai finita. Nato nel 1919, pure lui come i suoi
fratelli si entusiasma per l’aviazione e si arruola volontario nella Regia
Accademia Aeronautica ubicata nella Reggia vanvitelliana di Caserta nell’anno
accademico 1938-1939. Un anno dopo ottiene il brevetto di “pilota d’aeroplano”
su apparecchi BA.25. Consegue poi il brevetto di istruttore di volo. Nel luglio
del 1943 viene ferito, subito dopo aver decollato per una missione di guerra nei
cieli di Napoli. L’armistizio lo coglie a Varese, in convalescenza, per le ferite
riportate. Mentre cerca di raggiungere la famiglia a Vinchiaturo viene in
contatto con un gruppo di partigiani con
cui resta fino al passaggio delle Truppe Alleate. Nel 1945 entra nella rinata
Aeronautica Militare. Il 16 gennaio 1946 è promosso capitano. Il 30 luglio nel
cielo di Lecce, partecipando ad una
esercitazione in volo si scontra con un altro pilota. Nel terribile impatto moriranno
entrambi.
Per poter raccontare le vicissitudini
di questi fratelli, i due studiosi hanno fatto ricerche dettagliate presso
l’Archivio dell’Aeronautica, i diari
delle squadre aeree, allargando le loro ricerche a tutte le vicende militari in cui sono stati
coinvolti questi prodi vinchiaturesi e le lettere inviate da quest’ultimi ai
loro familiari. Il libro offre, infatti, uno spaccato delle vicende belliche in
Etiopia, Somalia e Libia. Inoltre esso è ben documentato con foto d’epoca
appartenenti alla famiglia Iacobucci. L’introduzione è del nipote di questi tre
caduti, ambasciatore Michelangelo Jacobucci. Mentre conclude il libro
l’orazione funebre che Vincenzo Ludovico Fraticelli tenne nel 1935 per il
ritorno della salma di Guido Iacobucci,
decorato con medaglia d’argento. Medaglia che lo stesso Mussolini applicherà
sul petto della piccola Vanna, la figlia del coraggioso caduto.
Alla presentazione del libro
presso la Sala consigliare del Comune di Vinchiaturo, dove campeggia una bacheca
con tutti i cimeli dei tre piloti periti per la Patria c’erano il Sindaco,
Luigi Valente, il relatore Giovanni Pede e i nipoti di questi intrepidi avieri,
Gabriella Iacobucci e l’Ambasciatore Michelangelo Jacobucci.
Assente Massimo Vitale per problemi familiari, è
toccato a Giovanni Pede spiegare le ricerche effettuate per trovare il
materiale e le vicende di questi piloti molisani. Mentre Gabriella Iacobucci ha
attinto ai suoi ricordi di bambina di questi zii straordinari di cui si parlava
con grande orgoglio e la sua casa si riempiva delle loro storie
eroiche e avventurose.
L'ambasciatore Jacobucci |
A chiudere e concludere la
serata, l’ambasciatore Michelangelo Jacobucci, nato anche lui a Vinchiaturo
come i suoi zii, e che ha messo l’accento sulla mancanza di valori che permea
tutta l’attuale società a livello mondiale, non solo italiana. Viceversa i
giovani nati all’inizio del secolo scorso erano capaci di sacrificarsi per la
Patria, per la famiglia, avevano un sincero senso patriottico e sceglievano la
carriera militare perché era quella che si addiceva meglio a nutrire i loro
sogni di gloria.
Barbara Bertolini
***
Giovanni PEDE è nato a Vinchiaturo e risiede a
Viterbo. Laureato in ingegneria, lavora all’Enea e si occupa di ricerca e
sviluppo per la mobità sostenibile. Da sempre appassionato di storia, ha
collaborato a varie pubblicazioni in materia di storia militare.
Massimo VITALE, nato a Campobasso ma originario di
Vinchiaturo è giornalista professionista, ha lavorato per oltre un quarantennio
alle dipendenza della RAI-TV. Ha pubblicato volumi di storia sulla 1a
Guerra Mondiale e sul brigantaggio post-unitario.
***
Giovanni Pede – Massimo Vitale, Il sole sta per levarsi dalle alture di Bengal. Guido, Guglielmo, Italo Iacobucci tre vite al servizio della patria, Regia Edizioni, 20 Euro
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