L'italianità di Marco Micone
Cosa è rimasto dell’italianità dell’emigrato che vive in pianta stabile in un nuovo paese da bambino o è figlio o nipote di emigrati nati in terra straniera? L’identità è il grande tema di tutte le emigrazioni presenti passate e future. E anche i nostri emigrati molisani si sono interrogati su cosa perdurava della loro radice familiare.
Pietro Corsi e Loreta Giannetti, per il brano n. 6, hanno subito pensato a Antonio D’Alfonso perché anche lui ha trattato questo tema. Ma non è lui. Poi, l’indizio che ha fatto capire l’identità del personaggio è stata la domanda: “Chi è il primo autore canadese a mettere in teatro l’emigrazione?”.
A quel punto non potevano esserci dubbi per nessuno perché l’autore teatrale che ha messo in scena l’emigrazione è Marco Micone con le sue pièces: Le gens du silence e Addolorata. Mi piacerebbe che qualche amico canadese (Tina, Pasquale, Josée ecc…) ci parlasse di questo scrittore, traduttore, commediografo e teorico delle culture immigrate.
Il suo nome è stato indovinato da Angela, Pasquale, Loreta, Rita. Però, nessuno ha scoperto il suo paese di origine: no cari, la Torre Magliano non si trova a Santa Croce di Magliano (troppo facile J). Per aiutarvi a trovare il paese di Micone vi dico che dai piani alti delle sue case, che si affacciano sull’Adriatico, si possono vedere in lontananza le vele nel mare. Altra indicazione è che l’autore di “From the ground up” , Frank Colantonio, di Montorio nei Frentani, vi ha trovato moglie: la gentile e simpatica signora Nella Sabusco.
Comunque vi consiglio di cliccare sul link Centro di cultura canadese che trovate a destra di questa pagina.
Rimane anche da trovare l’identità dell’autrice del brano n. 5 il cui padre è stato un grande personaggio politico del suo tempo, assassinato a Napoli quando svolgeva la carica di Direttore degli ospedali riuniti della città partenopea, ma soprattutto è stato vicepresidente della Camera dei deputati (1919).
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