Poiché il brano n. 2 rimane il più difficile da indovinare, aggiungo altre informazioni. L'autore, vi assicuro, merita. Andando a zonzo sul web, per vedere quante volte è stato menzionato, ho scoperto qualcosa che ignoravo di lui. Questo personaggio eclettico, come lo erano molti della sua epoca, non solo è stato docente, poi preside, membro del consiglio superiore della Pubblica Istruzione, ha scritto vari libri di didattica, saggi su poeti inglesi, fiabe educative, traduttore acutissimo (traduce l’opera di Dante Gabriele Rossetti, Walt Withmann, Oscar Wilde), ma è stato anche collezionista “preistorico”. E’ quest’ultima informazione che ignoravo. Infatti, ho trovato:
«Per almeno un ventennio (1861-1881), egli non solo raccolse materiale preistorico per suo interesse personale, formandone collezione, ma inviò al neocostituito (1875) Museo Etnografico Preistorico di Roma, materiali molisani e agnonesi».
Avanti tutta, le informazioni stavolta ci sono…., sempre tenuto conto di quello che vi avevo detto sull'opera molto paesana dell'autore.
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