giovedì 29 gennaio 2015

Il guardiano di pecore altrui

Dal Canada, Vincenzo del Riccio ci segnale il romanzo di Elio Tasillo, che raccoglie i ricordi dell’Autore sul suo paese, Roccamandolfi. La prefazione al libro  IL GUARDIANO DI PECORE ALTRUI, pubblicato da Cosmo Iannone Editore, è di Sebastiano Martelli, mentre la postfazione è di Angela Iannitelli.
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Vite che si incontrano, si cercano, si perdono; destini di eroi anonimi che nel momento del racconto e del ricordo si fanno corpo vivente e rianimano i vicoli, le contrade, la piazza, la campagna e tornano a vivere in quello che siamo, attraverso segreti passaggi non detti. Lo scrittore si fa guardiano delle pecore altrui. Si mette a guardia, non in guardia, a difesa della propria memoria e dei ricordi altrui. Osserva, raccoglie, sposta i ricordi, come fa il pastore con le sue greggi, da una parte all'altra, per difenderli, per arricchirli, per nutrirli, perché non vadano persi, perché non cadano nell'oblio, nell'assenza. Un dono di grande generosità e coraggio verso altri testimoni di quegli anni e verso i giovani che da quei ricordi potrebbero trarre segni per la costruzione di una propria genealogia umana e storica
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Elio Tasillo è nato a Roccamandolfi (IS) nel 1935 e, salvo una breve parentesi di studi trascorsa nel Seminario di Campobasso, vi è restato fino a venti anni circa. È poi emigrato in Germania, in Belgio, in Francia, ancora in Germania e Belgio, alternando le permanenze all'estero con i ritorni nel paese natale. Nel 1971 è rientrato definitivamente a Rocca e ha lavorato nella zona, negli scenari naturali del Matese, fin quando un incidente di lavoro non l'ha costretto al pensionamento. Ha sposato Christel, una gentile donna di origine tedesca, che l'ha seguito in Molise. A lei è dedicato questo libro di ricordi su Roccamandolfi.

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