mercoledì 7 dicembre 2011

Isernia, Biblioteche aperte: Joe Fiorito


Dopo la lettura del discorso tenuto da Francesco D'Ovidio per le celebrazioni del centenario della istituzione della Provincia di Molise nel 1911, eccoci entrati nella seconda parte dl progetto "Biblioteche aperte", che prevede la lettura e l'analisi valutativa del romanzo dello scrittore canadese Joe Fiorito"Le voci di mio padre" - "The Closer we are to dying" (Garzanti, 2002), per la traduzione italiana di Pier Francesco Pasolini.
Attenta anche in questa circostanza la partecipazione delle studentesse della IV E e della V A di Istituto, sapientemente guidate nella lettura - eseguita con voce quasi "silenziosa", sul filo del ricordo - del capitolo introduttivo al romanzo, che ripercorre gli ultimi giorni di vita

del protagonista Dusty Fiorito (1917-1996), padre dell'autore, trascorsi in ospedale nel conforto e nell'assistenza di 21 notti, tanti quanti sono i capitoli in cui l'opera si segmenta. Un romanzo memoriale, autobiografico, un omaggio al padre, odiato-amato in vita, che ora, in morte, rifulge come tutte le cose che il tempo non può cancellare.
Nel corso dell'incontro alle studentesse è pervenuta anche una mail di ringraziamento da parte dello scrittore canadese.



Eccone il testo:

Cara Gabriella (ndr. G. Iacobucci),

tell your students I am delighted they read my book. Their lives might perhaps be like mine, if their grandparents or great-grandparents had come to Canada 120 years ago. We are all part of the same journey. The most pleasing thing for me, as a result of the book, has been to tell readers in Molise - and in the other parts of Italy - what happened to a few people who left.
In some ways, it completes a circle.
I continue to write for the newspaper. I have published a couple of books since - novel, and a couple of books of non-fiction - and I hope to have another book published very soon.
My preference at the moment is for non-fiction - the journalism pays better, and a fellow has to eat - but I know I have another novel or two to write, as well as some poetry.
Once again, thanks for reading my book.
Ciao, Joe.

LA RECENSIONE

Le voci di mio padreè un libro fatto di persone e di storie vere: protagonista è Dusty, figlio di Matteo ed Angela, fuggiti dal Molise alla fine dell'Ottocento ed approdati tra i boschi del Canada.
Portalettere, suonatore di trombone, banjo e contrabasso nei caffè e nelle balere, bevitore metodico, Dusty è soprattutto un grande affabulatore, che ama raccontare storie di vita, e raccontarle e raccontarle ancora... Ora che però la sua vita sta spegnendosi, il figlio vuole "raccogliere" per un'ultima volta quelle storie per affidarle allo scrigno della memoria: quella che, nell'illuminare esistenza ed esistenze, ci lega nel profondo agli affetti familiari. ("Dispongo di alcune lettere di Dusty: restano sempre uguali a se stesse, per quante volte le rilegga. La sua rivoltella sta ancora dentro a quel cassetto. E ho l'orologio da taschino di Tony: Dusty lo ha lasciato a me, nel testamento. E' un piccolo elegante orologio marca Waltham, con il quadrante che segna ventiquattrore, la cassa d'oro, una catena d'oro, le lancette blu acciaio. Le lancette sono ferme alle 7 e 28. Non ho alcuna intenzione di ricaricarlo. Lo tengo in un cassetto.")

Joe FIORITO, canadese di origini italiane (nonni di Ripabottoni, CB), è nato a Fort William (Ontario, Canada). Giornalista e scrittore, vive attualmente a Toronto.

(a cura di Ida Di Ianni)

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