mercoledì 10 febbraio 2010

Srittori molisani, questi sconosciuti...

Articolo pubblicato su Primonumero l’8 febbraio 2010


 


Quelli che li scoprono


Sono tanti, e anche bravi. Ma di loro, a scuola come nelle librerie, si sa poco. L’Associazione Molise d’Autore ha l’obiettivo di far conoscere gli scrittori di origine molisana. Gabriella Iacobucci, traduttrice italiana di autori stranieri di origine molisana, spiega iniziative, progetti e blog in questa intervista.


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della giornalista  Alessia Mendozzi



Molise d’Autore è un’associazione culturale, fondata nel novembre del 2005, con lo scopo di far conoscere gli scrittori di origine molisana. Molte le iniziative portate avanti per raggiungere questo obiettivo: dagli incontri con gli autori, alle letture pubbliche, dai convegni, alla partecipazione ai festival della letteratura, fino alla realizzazione del sito web - curato dalla giornalista Barbara Bertolini – dove è possibile trovare, oltre alle informazioni sull’associazione e sulle sue attività, anche schede sugli autori, interviste e brani dei loro romanzi. L’associazione è diretta da Gabriella Iacobucci - molisana laureata in Lettere, residente a Roma da più di trenta anni – che ha lavorato, oltre che nella scuola, in teatro e attualmente si occupa della traduzione italiana degli scrittori stranieri di origine molisana.

Sono davvero tanti gli scrittori di origine molisana. E’ anche vero che nella nostra regione, però, si sa davvero poco di loro...
«Infatti. Tra l’altro a noi interessa che questi autori non vengano solo presentati, ma che vengano letti. L’idea dell’associazione è nata proprio dalla consapevolezza che esiste una ricchezza letteraria poco o male conosciuta, dall’idea che essa sia molto spesso oggetto di studi ma raramente fonte di vero godimento intellettuale. Proprio per questo, la gente la considera una cosa da specialisti e non vi si avvicina con piacere. Noi pensiamo che un approccio diverso, diretto, servirebbe ad avvicinare un numero di lettori molto più vasto a questi autori». 

Anche a livello scolastico sono poco conosciuti.
«Non sono molto informata di quello che si legge nelle scuole. Mi sembrano rari, però, gli studenti che sanno qualcosa di questa letteratura. La nostra iniziativa è rivolta anche a loro».

Dietro questi scrittori ci sono molto spesso storie di emigrazione. Quanto influisce nelle loro opere la condizione di emigrante?
«Molto. I primi emigranti non sono scrittori, lo sono diventati però i loro figli, o coloro che sono emigrati in un periodo relativamente recente. Molti di loro conoscono appena l’Italia, hanno studiato nelle università di Toronto o di Philadelphia, sono pienamente inseriti nella vita sociale ed economica dei paesi in cui vivono, eppure tutti, più o meno, narrano la storia dei genitori, il proprio ambiente familiare ancora fortemente segnato dal mondo contadino italiano e il conflitto tra questo e il nuovo mondo urbano in cui si sono inseriti».

Oltre agli incontri di lettura e al blog – dove c’è un’interessante sezione, ’Scopriamo l’autore’ – , in che altro modo promuovete la vostra attività?
«Collaboriamo a molte attività in cui sia possibile proporre autori illustri del Molise. La nostra ultima iniziativa, "Biblioteche Aperte" - patrocinata dalla Regione Molise e dall’Ambasciata del Canada - intende risvegliare quell’interesse per il libro che nel Molise ha avuto un’illustre tradizione e restituire a biblioteche e centri di lettura la loro primitiva funzione. Vuole, allo stesso tempo, far riscoprire anche le opere degli scrittori stranieri di origine molisana. Abbiamo già iniziato i nostri incontri di lettura a Casacalenda, a Ripabottoni, a Fossalto, a Montorio nei Frentani, e devo dire che non mi aspettavo una risposta così positiva. Nei prossimi mesi sono in calendario le biblioteche di Baranello e Ripalimosani, poi programmeremo una nuova serie di incontri in altri paesi».

Tra gli scrittori emergenti, c’è qualcuno che vuole segnalarci?
«Non mi risulta che ce ne siano tra gli stranieri di origine molisana. Tra quelli italiani di origine molisana, ultimamente si è fatta un nome con i suoi romanzi storici la milanese Carla Maria Russo.
Il canadese Nino Ricci, che esordì con il successo di "Lives Of The Saints" una ventina di anni fa, l’anno scorso ha vinto per la seconda volta il più importante premio letterario canadese, il Governor’s Award, con il romanzo "The Origin Of Species". Non so se ci sono scrittori dello stesso valore, al momento».

Secondo lei, cosa si può fare per invogliare i giovani a scoprire gli autori della propria terra?
«La nostra risposta è nell’Associazione, nata appunto con lo scopo di far conoscere questi autori spesso nominati, pochissimo letti.
Negli incontri che sto conducendo in varie biblioteche del Molise sono stati proposti libri di cui molti non avevano mai neanche sentito parlare, ma che dopo poche pagine di lettura fatta insieme a tavolino, hanno coinvolto e appassionato i partecipanti. La formula che abbiamo scelto è quella di fare della lettura anche un’occasione di incontro. Come per tante attività, la socializzazione completa il valore della lettura. I giovani presenti sono in genere pochi, capitati lì casualmente perchè magari accompagnavano le madri. Ma sono sembrati positivamente colpiti anche loro».

Per quanto riguarda la reperibilità e la consultazione dei testi, com’è la situazione nella nostra regione e, in particolare, nelle biblioteche pubbliche?
«Molti degli autori su menzionati e altri si trovano, per esempio, nella Biblioteca Provinciale di Campobasso, e si possono prendere in prestito o consultare. Nelle piccole biblioteche non li ho visti, e nelle librerie è impossibile reperirli. Ricci e Fiorito, pubblicati nel 2004 e nel 2000, non sono più in commercio, e nemmeno le loro case editrici, a quanto pare, li hanno più. Si possono ancora reperire via Internet, però».

C’è un progetto che le piacerebbe realizzare in Molise?
«Per ora mi piacerebbe estendere il progetto Biblioteche Aperte ad altri paesi e renderlo stabile. Vorrei far riscoprire il piacere della lettura e sperimentare la forza comunicativa della vera letteratura anche in ambienti in cui potrebbe sembrare impossibile».


LINK di Primonumero


http://www.primonumero.it/


(Pubblicato il 08/02/2010)

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