Molise d’Autore vuole rendere omaggio a Titina Sardelli, per l’importante contributo dato alla valorizzazione della cultura molisana. La Sardelli è scomparsa l’anno scorso all’età di 90 anni.
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“Quando mi è davanti, in ufficio, questo giovanottone con barba e vestiti europei, per scherzo gli chiedo, come a rompere il ghiaccio:
«Sei proprio molisano, tu?»
«Mio padre è siciliano, mia madre è molisana. Io sono nato a Isernia»,
«E ci torni a Isernia»?
«Qualche volta, certo. Ho tanti amici…». Quindi mi consegna un libro dalla copertina rossa. «Me l’ha appena mandato mia madre. Ci sei anche tu».
Guardo il libro, Narratori Molisani, a cura di Titina Sardelli. E guardo l’editore: Libreria Editrice Marinelli, Isernia, Via Dante 42. Straordinario! Nel Molise si ricordano di me. Mentre io non ho cessato di pensare al Molise.
A Giorgiotto Bonaffini, il mio nuovo assistente dico:
«Questo Marinelli dev’essere mio parente. Sai che Rimanelli è nient’altro che l’anagramma di Marinelli»?
[…] Nell’estate del 1976 mi presentai alla Libreria Editrice Marinelli vestito da operaio, col sacco sulle spalle. E a Cosmo Marinelli che si presentò a ricevermi, scherzando dissi: «Sono venuto a pulire i vetri…». Aveva occhi gentili e parola soffice, quasi inaudibile. E mi accorsi che aveva l’asma. Lui chiamò subito sua moglie Titina, una donna ancora molto bella, con occhi in tutto il suo viso, apparentemente delicata ma so subito che è un filo ad alta tensione. Che mi abbracciò.
«E così tu dei Giose Rimanelli, l’inafferrabile, l’introvabile»?
«Io sono Anguilla-Giose».
«Ti abbiamo cercato tanto… Dicevano che eri brutto, ma perché hanno detto che eri brutto»?”
Estratto da Molise Molise, di Giose Rimanelli, Libreria Editrice Marinelli, Isernia 1979, p. 216
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Titina Sardelli, la letterata isernina, nel ricordo di
Mariolina Perpetua
Attribuisco un grande merito a Titina Sardelli, quello di aver curato la pubblicazione di autori molisani, stampati dalla Casa Editrice Marinelli, creata insieme all’illustre consorte prof. Cosmo Marinelli, docente di matematica alla Scuola Media “A. d’Isernia” di Isernia - La prof.ssa Titina è stata, invece, presso la stessa prestigiosa scuola media, docente di Lettere per tutta la sua carriera -
Nel 1975 è pubblicata l’antologia “Narratori Molisani”, nel 1977 “Poeti Molisani”. Le due collane raccolgono testi di narratori e di poeti che probabilmente sarebbero passati sotto silenzio senza la pubblicità ricevuta dalla pubblicazione, (molti autori svolgono attività professionali che nel tempo si sono allontanate dalla matrice letteraria; penso, ad esempio a Vera Melogli, che alle sue numerose professioni deve aggiungere anche quella intensa di medico), ma che sicuramente non sarebbero stati conosciuti a livello scolastico.
Il valore delle due raccolte è proprio quello di aver consentito la possibilità, grazie anche alla scelta oculata ed intelligente di un repertorio adatto a studenti di scuola media inferiore e superiore, che si sono avvicinati, in tal modo, a personaggi di cultura locale e che sono stati educati ai valori della tradizione. Attraverso le pagine di prosa e di poesia, - parlo da docente che ha adottato i testi fin dalla prima edizione nei lontani anni Settanta, - è stato possibile guidare gli studenti a ritrovare, a leggere e capire la propria storia, a rintracciare le proprie radici.
Molti brani, ricordo, hanno offerto la possibilità di svolgere attività scolastiche interdisciplinari e pluridisciplinari, creare le prime unità di lavoro partendo dal testo, emozionare gli studenti con il contatto diretto con l’autore. - Mi è spontaneo rimandare all’attuale “Progetto Lettura” tanto sostenuto, oggi, dal MIUR = MPI e da me stessa molto pubblicizzato in qualità di referente del Progetto nella mia decennale esperienza presso il Provveditorato agli Studi. Sabino d’Acunto, ad esempio, è stato spesso presente nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia. -
Sicuramente nella visione della Sardelli, professionista di eccellenza, dovevano già esserci i “sentori” didattici di cui ho appena parlato.
Titina Sardelli, docente seria, impegnata, rigorosa, si è distinta sempre per grande professionalità e dedizione al lavoro.
Nei miei ricordi di alunna di scuola media antecedenti alla riforma della scuola dell’obbligo (1962) era un nome temuto, la sua “severità” era a tutti nota; severità che, oggi, con occhio di chi ha insegnato molti anni, si identifica con “serietà”.
Per la sua “severità”, dicevo, le erano consegnate solo classi maschili, nei tempi in cui si distinguevano le classi per sesso. Ed il suo corso era, soprattutto per riconoscimento di meriti, sempre il Corso A, la sua sede di lavoro la sede centrale della scuola, che era sistemata presso il Liceo-Ginnasio “O. Fascitelli”.
Quanto dico è legato a considerazioni estremamente positive di cui ha sempre goduto e che le sono state riconosciute da dirigenti di scuola, allora presidi, superiori in genere, tanti alunni che hanno avuto l’onore di essere da lei formati e da genitori.
Considerazioni, peraltro, che ritornavano come un’eco tra adolescenti che frequentavano in quegli anni
Colta, intellettuale, austera, coerente con i suoi principi fino alla morte, ha trascorso l’esistenza in linea con i suoi ideali, basati sulla difesa delle classi sociali e sul loro riscatto.
I temi sociali sono, perciò, una costante della sua ricerca storica, cui spesso ha atteso.
A lei vanno attribuiti i seguenti lavori:
Lalli - Sardelli “Storici ed economisti molisani “ - Isernia 1978
Lalli - Sardelli su Domenico Bellini, op.cit.
Lalli - Sardelli su Pasquale Albino, op. cit.
Lalli - Sardelli su Storiografia fine Ottocento e primi Novecento, op. cit.
T. Sardelli “Pagine di diario” - 1992
Alle importanti antologie:
T. Sardelli “Narratori Molisani” - 1975
T. Sardelli “Poeti Molisani” - 1977
e alla loro impostazione si è dedicata certamente con appassionata e viva soddisfazione.
Per entrare nel merito del lavoro critico, a questo punto, sarebbe interessante capire quale spirito abbia guidato la scelta degli autori delle due raccolte ed in particolare la scelta dei testi sia di prosa che di poesia.
Potrebbe aprirsi uno scenario interessantissimo.
Mariolina Perpetua
Gentile Mariolina,
RispondiEliminainfinite grazie per avermi inviato "Molise d'Autore" - meraviglioso omaggio a Titina e Cosmo Sardelli - e implicitamente segnalandomi la fervida attività culturale isernina che di schianto mi ha riportato a "casa", nel nostro caro Molise. Io non ho più nessuno lì, e la gente che conoscevo è scomparsa. Durante un certo anno andai a Capri per visitare Titina, e per me fu l'ultima volta.
Spesso, negli anni, nell'anonimato ho visitato Isernia, Campobasso, il mio Casacalenda e Termoli, per poi scendere verso il tallone e isolarmi a Taormina, al Convento di San Domenico, che è diventato un Albergo. IL Molise, comunque, per me resta una "pietra miliare", con al centro Isernia che in quei lontani anni Titina e Cosmo (con altri pochi, ora scomparsi) custodivano con la loro attività umana e intellettuale.
Personalmente, io sto ancora bene in salute, e i miei attuali 83 anni mi hanno lasciato più o meno "giovane", lontano da disgrazie o malattie... e la penna, a sua volta, mi funziona ancora, anzi è proprio lei che mi allunga l' esistenza... Chiudo qui, con i miei auguri per oggi e domani. Cordialmente,
Giose Rimanelli
Desidero complimentarmi vivamente con la prof.ssa Mariolina Perpetua per il provvido e meritorio Omaggio a Titina Sardelli.
RispondiEliminaEbbi l’onore di ricevere una copia della sua Antologia dalla stessa Autrice, alla quale così risposi alcuni giorni dopo:
«Cara Titina,
desidero ringraziarla di vero cuore per avermi fatto avere la sua bellissima ed essenziale Antologia di Narratori Molisani. L’ho apprezzata davvero, non solo per l’elegantissima veste grafica che conferma, se ne ce fosse stato bisogno, il gusto e la raffinatezza dell’editore, ma per la scelta estremamente felice e oculata di brani e autori. E’ stato, mi creda, un vero regalo che mi ha consentito di fare delle scoperte (come quelle di Rossi, Jacobacci e Di Jacovo) e delle riscoperte che non riuscivo a fare da me, in particolare quelle di Incoronato e di Campolieti. E’ un’opera di assoluto valore didattico e letterario che mi auguro riscuota il successo che merita, almeno nelle scuole della nostra regione. Sono stato felice di averla conosciuta e spero proprio che non manchi una nuova occasione d’incontro. Gradisca i miei più cordiali saluti che la prego vivamente di estendere a suo marito Cosmo. Giuseppe Tabasso»
P. S.
Se la Perpetua vuol contattarmi (giuseppe.tabasso@fastwebnet.it) sarò felice di inviarle un articolo della Sardelli in cui rievoca l'esperienza da lei vissuta il tragico giorno del bombardamento di Isernia. Apparve sul mensile MOLISE (N° 13, giugno 1993) diretto da me e dal compianto e fraterno collega Tarquinio Maiorino. Per Tarquinio, che era di illustre famiglia isernina, la coppia Sardelli-Marinelli costituiva un binomio esemplare, di quelli che danno poi senso e lustro ad una cultura locale. Mi chiedo se a quel binomio – e se allo stesso Maiorino, grande giornalista - Isernia abbia riservato opportuni spazi, anche istituzionali, di ricordo. (Per inciso: Giose Rimanelli dice che la Sardelli era “una donna ancora bella”. Altro che bella. Tarquinio affermava che Titina, definita dalla Perpetua “severa, austera, rigorosa e temuta”, era la più splendida, ammirata e inarrivabile ragazza di Isernia.)