giovedì 25 aprile 2019

Per Nino Amoroso



La redazione




Il 13 aprile scorso è venuto a mancare Nino Amoroso, marito di Barbara Bertolini, un uomo che nel corso della sua lunga e intensa esistenza è stato protagonista di primo piano nel mondo del giornalismo molisano e nazionale, e che con il suo costante impegno ha contribuito al progresso del Molise, terra a cui è stato visceralmente legato. Doveroso, da parte di Molise d’Autore, ricordare qui, sia pure sinteticamente, i momenti essenziali del suo poliedrico operato.


Nino Amoroso scrive il suo primo articolo per un giornale locale già a diciassette anni e da allora in poi e per più di 60 anni collaborerà con i più importanti giornali del tempo, quali Corriere della Sera, Ansa, Il Giorno, Momento Sera, Il Messaggero, Il Globo, Rai, The Associated Press... Negli anni, darà alle stampe  Colonne di piombo (1963); L'agricoltura molisana oggi (1964); Storia del Giornalismo (1967); Il Pubblicista e le nuove frontiere dell'informazione (1988), in collaborazione con altri autori, tra cui Giovanni Spadolini e Giuseppe Morello.

Al giornalismo affianca altri importanti impegni professionali, che si intrecceranno con i maggiori avvenimenti sociali dell’Italia democratica.

Quando negli anni ’50 il Parlamento Italiano varò la Riforma Agraria, che si proponeva di sottrarre ai ricchi latifondisti le terre per distribuirle ai braccianti, Nino Amoroso, che aveva solo ventitré anni, fu chiamato a dirigere quella Riforma Fondiaria nel Basso Molise e in una parte della Puglia. Un’esperienza entusiasmante che lo tenne impegnato per circa dieci anni. Dieci anni di grandi soddisfazioni per un uomo generoso come lui, poiché aiutava davvero i più poveri del Sud, coloro che non avevano nulla e  che si vedevano consegnati cinque ettari di terra a famiglia con casa, stalla e bestiame. Dieci anni anche di lotte contro  gli approfittatori che volevano mettere le mani su quella montagna di soldi stanziata in parte dal piano Marshall. Emblematico un processo in cui il giudice, indicando Nino Amoroso, disse rivolto agli imputati: «Prendete esempio da questo giovane che non si è mai fatto corrompere». Cosa era successo? Che il “giovane” si era rifiutato di pagare la ditta che avrebbe dovuto realizzare le case e che contrariamente a quanto previsto dal contratto ne pretendeva il pagamento anticipato. Risultato: gli tolsero la delega, consentendogli di pagare solo le spese correnti fino ad una certa somma, ma chi, per “impicci” politici, aveva firmato al posto suo, finì condannato. 
Ha 19 anni quando intervista Giovanni Gronchi, Presidente della Camera

Nel 1968, nominato capo ufficio stampa del Ministero dell’Agricoltura dal Ministro Giacomo Sedati, suo padrino di cresima, vi capitò proprio quando all’Italia era stato affidato il semestre di presidenza della Comunità europea. Toccava a lui girare i comunicati ai giornalisti di tutti i paesi europei durante i vari dibattiti e trattati sull’agricoltura, che spesso si protraevano fino a notte fonda. Un’esperienza esaltante che gli fece toccare con mano il potere incredibile del Ministero dell’Agricoltura e che lo mise in contatto con le persone che contavano.

Il Molise intanto diventa regione autonoma a conclusione di un periodo di lotte cui aveva contribuito anche Nino con articoli e dibattiti sui giornali locali e in particolare creando, insieme ad altri giornalisti, l’Associazione della Stampa Molisana, e lui viene chiamato da Carlo Vitale primo Presidente della Regione Molise ad aiutarlo nella realizzazione amministrativa di questo grande progetto. Il democristiano Vitale ha bisogno di qualcuno che conosca a fondo i meccanismi della pubblica amministrazione e, anzi, dichiara di accettare l’incarico di Presidente a condizione di averlo al suo fianco. Amoroso, con la sua esperienza trentennale, diverrà, in qualità di direttore delle pubbliche relazioni, capo ufficio stampa e direttore del Bollettino ufficiale, uno dei perni della nascente istituzione.
Con Vittorio Feltri

Un altro tassello dell’esperienza professionale di Amoroso è la sua attività all’interno dell’Ordine dei Giornalisti Nazionali e di Roma dove ricoprirà diversi incarichi prestigiosi. Contributo notevole, il suo, poiché, essendo tra i pochi giornalisti a sapersi muovere con disinvoltura nei regolamenti della Pubblica Amministrazione a cui l’Ordine deve sottostare, acquisirà un prestigio tale che gli permetterà di essere sempre eletto e destinato ad importanti incarichi di consigliere e revisore dei conti. Un ambiente disincantato quello romano che tuttavia non manca di apprezzare in lui le doti di grande umanità.
A Madrid, convegno dei Giornalisti Europei

Socio di numerose associazioni, tra cui quella dei Giornalisti Europei,   ne diverrà vice-presidente.
Una vita vissuta pienamente, la sua, che l’ha portato a contatto con personalità del mondo italiano e straniero, ma che non lo ha mai allontanato dalle persone comuni alle quali ha sempre dedicato la sua attenzione con mente e cuore aperti. 

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