Il
13 aprile scorso è venuto a mancare Nino Amoroso, marito di Barbara Bertolini, un
uomo che nel corso della sua lunga e intensa esistenza è stato protagonista di
primo piano nel mondo del giornalismo molisano e nazionale, e che con il suo
costante impegno ha contribuito al progresso del Molise, terra a cui è stato
visceralmente legato. Doveroso, da parte di Molise d’Autore, ricordare qui, sia
pure sinteticamente, i momenti essenziali del suo poliedrico operato.
Nino
Amoroso scrive il suo primo articolo per un giornale locale già a diciassette anni
e da allora in poi e per più di 60 anni collaborerà con i più importanti
giornali del tempo, quali Corriere della Sera, Ansa, Il Giorno, Momento Sera, Il
Messaggero, Il Globo, Rai, The Associated Press... Negli anni, darà alle stampe Colonne
di piombo (1963); L'agricoltura
molisana oggi (1964); Storia del
Giornalismo (1967); Il Pubblicista e
le nuove frontiere dell'informazione (1988), in collaborazione con altri
autori, tra cui Giovanni Spadolini e Giuseppe Morello.
Al
giornalismo affianca altri importanti impegni professionali, che si
intrecceranno con i maggiori avvenimenti sociali dell’Italia democratica.
Quando
negli anni ’50 il Parlamento Italiano varò la Riforma Agraria, che si proponeva
di sottrarre ai ricchi latifondisti le terre per distribuirle ai braccianti,
Nino Amoroso, che aveva solo ventitré anni, fu chiamato a dirigere quella
Riforma Fondiaria nel Basso Molise e in una parte della Puglia. Un’esperienza
entusiasmante che lo tenne impegnato per circa dieci anni. Dieci anni di grandi
soddisfazioni per un uomo generoso come lui, poiché aiutava davvero i più
poveri del Sud, coloro che non avevano nulla e che si vedevano consegnati cinque ettari di
terra a famiglia con casa, stalla e bestiame. Dieci anni anche di lotte
contro gli approfittatori che volevano
mettere le mani su quella montagna di soldi stanziata in parte dal piano
Marshall. Emblematico un processo in cui il giudice, indicando Nino Amoroso,
disse rivolto agli imputati: «Prendete
esempio da questo giovane che non si è mai fatto corrompere». Cosa era successo? Che
il “giovane” si era rifiutato di pagare la ditta che avrebbe dovuto realizzare
le case e che —
contrariamente a quanto previsto dal contratto — ne pretendeva il pagamento anticipato. Risultato:
gli tolsero la delega, consentendogli di pagare solo le spese correnti fino ad
una certa somma, ma chi, per “impicci” politici, aveva firmato al posto suo,
finì condannato.
Ha 19 anni quando intervista Giovanni Gronchi, Presidente della Camera |
Nel
1968, nominato capo ufficio stampa del Ministero dell’Agricoltura dal Ministro
Giacomo Sedati, suo padrino di cresima, vi capitò proprio quando all’Italia era
stato affidato il semestre di presidenza della Comunità europea. Toccava a lui
girare i comunicati ai giornalisti di tutti i paesi europei durante i vari
dibattiti e trattati sull’agricoltura, che spesso si protraevano fino a notte
fonda. Un’esperienza esaltante che gli fece toccare con mano il potere
incredibile del Ministero dell’Agricoltura e che lo mise in contatto con le
persone che contavano.
Il
Molise intanto diventa regione autonoma a conclusione di un periodo di lotte
cui aveva contribuito anche Nino con articoli e dibattiti sui giornali locali e
in particolare creando, insieme ad altri giornalisti, l’Associazione della
Stampa Molisana, e lui viene chiamato da Carlo Vitale — primo Presidente della
Regione Molise — ad
aiutarlo nella realizzazione amministrativa di questo grande progetto. Il
democristiano Vitale ha bisogno di qualcuno che conosca a fondo i meccanismi
della pubblica amministrazione e, anzi, dichiara di accettare l’incarico di
Presidente a condizione di averlo al suo fianco. Amoroso, con la sua esperienza
trentennale, diverrà, in qualità di direttore delle pubbliche relazioni, capo
ufficio stampa e direttore del Bollettino ufficiale, uno dei perni della
nascente istituzione.
Con Vittorio Feltri |
Un
altro tassello dell’esperienza professionale di Amoroso è la sua attività
all’interno dell’Ordine dei Giornalisti Nazionali e di Roma dove ricoprirà
diversi incarichi prestigiosi. Contributo notevole, il suo, poiché, essendo tra
i pochi giornalisti a sapersi muovere con disinvoltura nei regolamenti della
Pubblica Amministrazione a cui l’Ordine deve sottostare, acquisirà un prestigio
tale che gli permetterà di essere sempre eletto e destinato ad importanti
incarichi di consigliere e revisore dei conti. Un ambiente disincantato quello
romano che tuttavia non manca di apprezzare in lui le doti di grande umanità.
A Madrid, convegno dei Giornalisti Europei |
Socio
di numerose associazioni, tra cui quella dei Giornalisti Europei, ne diverrà vice-presidente.
Una
vita vissuta pienamente, la sua, che l’ha portato a contatto con personalità
del mondo italiano e straniero, ma che non lo ha mai allontanato dalle persone comuni
alle quali ha sempre dedicato la sua attenzione con mente e cuore aperti.
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