mercoledì 8 giugno 2016

Maria Teresa Antonarelli e le sue “Novecento e altre storie”



di Barbara Bertolini


In “Novecento e altre storie “  di Maria Teresa Antonarelli si fa un tuffo nel passato, ci si immerge nel presente e si conclude nel futuro, esattamente nel 2053 quando una delle protagoniste morirà. I circa dieci racconti di Novecento e altre storie coprono, infatti,  un arco di tempo lungo un secolo e più.
Storie che, a una prima lettura, sembrano  separate l’una dall’altra ma che hanno, invece, un comune filo conduttore che le lega in un unico racconto di vite vissute perché l’Antonarelli, come un’esperta giocatrice di scacchi sa muovere con maestria i suoi personaggi sulla scacchiera della vita. E’ talmente abile nell’intreccio di queste esistenze che viene spontanea una domanda: nasce prima la storia o il personaggio?

Margherita, Kiria, Amina, Federica, Amaranta sono tra le protagoniste che popolano Novecento e altre storie e ci parlano di legami familiari che si ritrovano dopo generazioni, da una sponda all’altra dell’oceano,  di emigrazione passata e immigrazione attuale, di donne e uomini che non sanno amare, fragili o forti che siano, di un’umanità  che non sa o non può trovare la chiave della felicità. 


Quello che colpisce di queste vicende, come detto, è l’ingegnosità dell’intreccio narrativo, la capacità della scrittrice di immedesimarsi in queste esistenze dolorose e  che sa raccontare con grande abilità espressiva e umanità. Racconti che costringono il lettore a ritornare sui suoi passi perché, man mano che le storie si dipanano, si rende conto che quella che sta leggendo è nata altrove e che, per capire bene tutto la trama,  deve ritornare a ritroso alla ricerca del primo personaggio. Il volume  Novecento e altre storie non lascia certo indifferente il lettore, anzi, egli ne rimane affascinato e sorpreso allo stesso tempo. 
 
Estratto da “L’autunno e poi l’inverno” da Novecento e altre storie:
 
 […] E che belli, i primi momenti, quelli del “corteggiamento”,
quando si fa finta di credere a tutte le meraviglie che vengono
esternate dai maschi a caccia, quando l’inganno biologico
ci illude che non siano solo una finzione preparatoria, una
necessaria recita impressa nel loro DNA per ottenere l’unico
scopo desiderato, ma crediamo davvero di essere delle creature
speciali. Alcune di noi vorrebbero, poi, prolungare questo
stato di estasi nel tempo, incoronando un unico re a cui decidono
di immolarsi e rimanendo, nel migliore dei casi, profondamente
deluse e amareggiate, partendo regine e ritrovandosi
Cenerentole depresse quando è ormai troppo tardi per tutto.
Le più evolute, invece, risolvono il problema come l’ho risolto
io: riducono il tempo di ogni relazione ai soli “primi momenti”,
lasciando che siano gli “unici”.  […]

Biografia:

Maria Teresa Antonarelli è nata a Termoli, quinta di 5 figli, da padre, medico,  originario di Lupara  e mamma insegnate riccese. Dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita all’Università di Bologna, esercita per un breve periodo la professione di avvocato prima di entrare in una grande compagnia di Assicurazioni prima a Cuneo, poi  Milano e quindi definitivamente in Abruzzo dove risiede tuttora.
Quando i figli sono ormai cresciuti, la Antonarelli si dedica alla sua passione, la letteratura. Fonda, infatti un’associazione culturale e collabora con una compagnia teatrale scrivendo  brevissime pièces.
Nel 2014 esce il suo primo romanzo epistolare, “2079” edito da Nobus, scritto a quattro mani con il Sindaco di Francavilla al Mare, Antonio Luciani. L’anno dopo pubblica la raccolta “Novecento e altre storie”, edito dalla StartPress, dedicandolo a suo padre. Infatti il libro si apre con il racconto “Il pugnale di Cecco” che Durante Antonarelli pubblicò su “Momento sera” a luglio del 1948.
Novecento e altre storie di Maria Teresa Antonarelli, StartPress editore, 2015. E’ anche disponibile in ebook.
StartPress, libro e ebook


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