LINA PIETRAVALLE
Bisognava leggere un libro sulle donne del Molise e trovare le scrittrici. Dunque ho trovato. Si tratta di Lina Pietravalle (1887-1956). Questa signora, d'un gran fascino, originaria di Fasano (Brindisi) trascorre la gran parte della sua vita nel Molise, in particolare a Salcito, paese d'origine dei suoi genitori. La scrittrice è citata in numerose antologie (è menzionata anche nel libro "Il tempo sospeso. Donne nella storia del Molise) come la più importante scrittrice molisana; è autrice di numerose novelle ed un romanzo (La catena - Mondadori 1930). Fa anche attività di pubblicista con alcune delle più importanti riviste e giornali nazionali dell'epoca (Il Mattino, Il Roma, La Tribuna Illustrata). Descrive il Molise in questo modo poetico:
«Paese scalzo e disadorno, immelanconito dalla solitudine e irretito dal disinganno... Il Molise calmo e patetico dei pascoli a delle valli colme di silenzio....»
Una giornata di studi su questa importante scrittrice è stata organizzata nel 2006 dall’Università di Campobasso in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. La libreria editrice Filopoli di Campobasso ha ristampato nel 2006 il suo libro “I racconti della terra”.
Loreta Giannetti
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Lina Pietravalle, Novelle Molisane
di Anna Moffa
La novella “Marcia nuziale” di Lina Pietravalle (estratto pubblicato su questo blog), è il racconto del viaggio di due novelli sposi verso un paesino del Molise, per presentare la giovane moglie ai parenti del marito, ma è soprattutto un viaggio nella memoria, all’interno di un arcaico mondo contadino che ha, per il lettore, il fascino di ciò che non è più.
Dal momento in cui la coppia lascia Napoli, dopo una sfarzosa cerimonia di nozze ed è costretta a proseguire in groppa a due giumente, la prospettiva cambia e si entra in un’altra dimensione, dove il tempo scorre con ritmo lento dentro un paesaggio “solenne e meditativo”.
Il narratore è la giovane sposa che osserva e annota: come in una serie di “bozzetti”, dipinti con grazia, acutezza e, sovente, arguzia, prendono forma ambienti e figure in cui, chi ha frequentato, seppure occasionalmente, queste contrade del sud, in tempi non poi tanto lontani, trova qualcosa di indefinitamente familiare.
Attraverso la ricerca accurata della parola, intercalata a volte con i suoni del dialetto, rivive un microcosmo paesano legato a consuetudini e vecchie usanze: suggestivo il rito corale dell’accoglienza della sposa nel suo ingenuo eccesso tra paganesimo e devozione, pomposità e spontaneità.
L’autrice ricorda (la novella è autobiografica) fatti avvenuti tempo addietro che, attingendo alla memoria, hanno assunto un che di magico e l’incanto di antiche storie che catturano l’attenzione dosando sapientemente il vero con il verosimile.
Le Novelle Molisane di Lina Pietravalle sono state pubblicate a cura di Nicoletta Pietravalle, dalla Casa molisana del libro editrice, Campobasso 1975
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Ad indovinare la scrittrice del brano n. 5 sono stati in molti ma solo Antonio, Giovanna e Rosa hanno scoperto che il brano era stato tratto da Novelle Molisane. La domanda “quando ha cominciato a scrivere sui giornali quali erano i suoi argomenti preferiti? (le novelle) li ha messi sulla strada giusta. Bravi a tutti. Continuate a seguirci perché abbiamo intenzione di immettere nuovi brani e di lanciare una lettura collettiva.