Testo di Mariella Di Brigida
LA STANZA GRANDE
di Giose Rimanelli, a cura di
Sebastiano Martelli, Cava de’ Tirreni, Avagliano, 1996.
Titolo originario dell’opera, Una posizione sociale, Roma, Vallecchi, 1959.
Titolo originario dell’opera, Una posizione sociale, Roma, Vallecchi, 1959.
Giose Rimanelli (Casacalenda, 28 novembre 1925
– Lowell, 6 gennaio 2018)
Perché
Perché la
stanza più grande in cui viaggiare è quella popolata dai ricordi dell’infanzia,
densi di ombre o fantasmi in cui perdersi e ritrovarsi, come a dire che gli
spazi aperti dai ricordi- quando tutto apparteneva al mondo degli adulti e
appariva una conquista lontana e irraggiungibile- sono sconfinati e non bastano
le restrizioni cui il nostro tempo triste ci sta obbligando a stabilirne la
chiusura. Un romanzo in cui tempo reale e immaginario slittano continuamente
dal dato biografico a quello mitopoietico attraverso una narrazione fluida e a
tratti incantata del protagonista ci è sembrato una risposta poeticamente
valida per ingannare le attese, le aspettative, le contraddizioni.