Questo non vorrebbe essere un elogio post mortem, benché i tempi di scrittura sembrino smentire da
principio questa affermazione o pretesa. Va tuttavia riconosciuto che è più
facile elogiare e descrivere un uomo avendone preso le giuste distanze
temporali e spaziali. Scrivo questo pezzo senza essere ancora sicura di
riuscire nell’intento, ma mi piace crogiolarmi nell’illusione di stare
scrivendo qualcosa che Pietro possa leggere senza trovarla stucchevole, senza
dover necessariamente parlare in modo gentile e affettuoso di chi è stato e ora
non è più.
E dunque inizierò col dire ciò che di lui non amavo.