di Barbara Bertolini
La bastarda degli Sforza comincia in modo cruento, come cruento e
feroce è la fine del Quattrocento, epoca della protagonista. Il Signore di Milano, Galeazzo Maria Sforza,
a detta della sua stessa madre, era un tiranno depravato, senza scrupoli e
senza onore: nel suo ducato tutto poteva, anche invaghirsi e prendersi la bella
moglie di un suddito. E quando Antonio Vismara, armoraro a corte, innamorato della giovane moglie osa ribellarsi,
scatta il più atroce dei castighi per un
artigiano di pregio: il taglio delle mani. Tale era il potere del Signorotto
del tempo!