di Barbara Bertolini
Si è spento all’età di 89 anni Vincenzo Rossi, una delle
personalità più operose della cultura molisana. Scrittore, poeta, saggista, critico,
traduttore di testi dal latino, greco e francese, ha al suo attivo più di cinquant’anni di intensa attività letteraria.
Nato nel 1924 a Cerro al Volturno in
una famiglia di contadini, trascorre la sua gioventù pascolando le pecore e
coltivando le terre paterne. Nel 1943, quando gli alleati sbarcano in Sicilia,
viene chiamato alle armi. Si trova a Napoli nel momento in cui il popolo
napoletano insorge e caccia i tedeschi: un’esperienza che lo marcherà
profondamente e che racconterà nel libro Conto
alla rovescia.
La guerra ha anche un
risvolto positivo su Vincenzo Rossi
poiché, vissuto in un microcosmo chiuso come il suo paesello, con l’esperienza militare, ha modo di entrare
in contatto con un mondo nuovo,
totalmente sconosciuto, che accende in lui la fiamma del sapere. Infatti, alla fine della Seconda guerra mondiale
decide, da autodidatta, di conseguire il
diploma magistrale. Entra nella scuola e poi si iscrive anche all’Università di
Salerno dove consegue, in poco tempo, la
laurea in lettere che gli permetterà di accedere successivamente alla carica di
preside.
Il pastorello di un tempo ormai è diventato un fine
letterato che continua ad approfondire le sue letture.