giovedì 17 giugno 2010

A Atri in Abruzzo l'Associazione Scrittori Italo-Canadesi premia Pietro Corsi

La conferenza annuale della AICW (Associazione Scrittori Italo-Canadesi) ha avuto luogo quest'anno ad Atri, in Abruzzo, tra il 10 e il 13 giugno scorso. Numerosi i partecipanti venuti non solo dal Canada e dagli Stati Uniti, tra i quali i molisani Filippo Salvatore, Michel Mirolla (nuovo comproprietario e direttore delle Edizioni Guernica, a suo tempo guidate da un altro molisano, Antonio D'Alfonso), Gabriella Iacobucci, invitata per il suo ruolo in Molise d'Autore e quale traduttrice di scrittori italo-canadesi, e Pietro Corsi.

 Il ruolo di Pietro Corsi nella letteratura italo-canadese è stato degnamente ricordato sia da Filippo Salvatore, della Concorde University di Montreal, che da Michele Campanini, dell'Università di Siena, che lo ha abbondantemente citato nel suo libro "La traversata", di recente pubblicazione a cura della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell'emigrazione italiana.

A conclusione della conferenza, il segretario dell'associazione, Michel Mirolla, ha annunciato le premiazioni del concorso annuale di poesia e racconti, che quest'anno ha visto Pietro Corsi vincitore di un secondo premio per il racconto "Il suono delle campane". Con questo racconto, lo scrittore di Casacalenda narra di un viaggiatore-migrante che torna in paese per risentirne i mai dimenticati odori, rivederne i colori sempre impressi nelle pupille dei suoi occhi, e riudirne, anche, i suoni che... non ci sono più. Non ci sono più i suoni dei violini e delle chitarre degli artigiani, i suoni delle fisarmoniche dei contadini, i rumori delle botteghe. C'è ancora il suono delle campane. Ora però suonano "a morto", annunciano un funerale. L'ennesimo funerale di un paese che forse muore, lentamente ma decisamente, a mano a mano che uno dei suoi prende la strada del vialone dei cipressi. 

Damiano Pietropaolo, di Toronto, ha voluto così descrivere la motivazione del premio conferito al racconto di Pietro Corsi:

Nella recente letteratura sul tema dell'espatrio e del ritorno, l'evocazione di un paradiso perduto, relegato a memoria mitica, è punto di partenza per una narrativa che punta sul grande interrogativo dell'esperienza dell'emigrante: "non si può mai più tornare a casa". Mentre a volte è delimitata dal sentimentalismo, la poetica evocazione del villaggio, vista con l'occhio del "Viaggiatore", innalza il racconto al di sopra dell'aneddotico con il potere e la sensualità del linguaggio


Per leggere questa short storyhttp://pietrocorsiscrittore.blogspot.com/

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