a cura di Gabriella Iacobucci
Premessa
In questi giorni di forzata clausura, facendo un po’ d’ordine nella mia
biblioteca, ho ritrovato decine di libri di autori molisani che si erano
accumulati nel mio armadio negli ultimi trent’anni e che avevo dimenticato.
Trent’anni di vivo fermento culturale, di grande produzione letteraria, di
incontri con gli autori. D’estate tornavano ancora in Molise Giuseppe Jovine,
Giose Rimanelli, Pietro Corsi, e avevamo
scoperto da poco Ricci e Fiorito. Di
molti di questi libri dopo la loro pubblicazione non si è più parlato. Poiché
per me sono stati una riscoperta entusiasmante, ho pensato di condividerla con
voi in questa rubrica e di riproporvene alcuni attraverso delle brevi schede.
IL MORBO DELL’OZIO
Pietro Corsi (Casacalenda 1937- Los Angeles
2017). Casa ed. Ripostes, Salerno, 1994
Perché
Le epidemie, con il loro carico di morte e la loro forza distruttiva e
imprevedibile, hanno ispirato scrittori di tutti i tempi. In questi giorni del
Corona Virus è soprattutto a Manzoni, ai celebri passi dei Promessi Sposi, che
torna la nostra memoria quando osserviamo ciò che sta succedendo. Anche questo romanzo racconta di un’ epidemia, un morbo invisibile che in
poco tempo si propaga inesorabile e
cancella un intero paese.