giovedì 20 ottobre 2016

“La sorella di Schopenhauer era una escort”, di Simonetta Tassinari, recensione


Simonetta Tassinari
La sorella di Schopenhauer era una escort,
Corbaccio edit, 10,00 euro


di Barbara Bertolini

Mettete insieme una prof particolarmente empatica, degli studenti decisamente distratti e superficiali e una scrittrice di talento ed avrete gli ingredienti perfetti per un libro di sicuro successo.

La sorella di Schopenhauer era una escort, della scrittrice e docente di filosofia Simonetta Tassisnari è un esilarante viaggio nel variegato mondo dei giovani con lo smartphone sempre a portata di mano, soprattutto quando si tratta di copiare e gli stratagemmi messi in atto o, se si preferisce, gli inganna-prof come lei li chiama.

I suoi giovani vivono a Campobasso, ma potrebbero frequentare qualsiasi altra scuola d’Italia che non cambierebbe nulla perché tutti o quasi concentrati nel raggiungere l’obiettivo di ottenere ottimi voti con pochi sforzi. 

Ma, da buona pedagogista,  quello che potrebbe essere solo una raccolta di sciocchezze divertenti, diventa invece,  nelle mani della Tassinari, attenta osservatrice a cui nulla sfugge, una riflessione sugli alunni presenti e passati, compresa la sua di generazione, perché quei suoi benedetti ragazzi, in definitiva, assomigliano tanto a quello che lei stessa ha vissuto.

Come copiano? Perché copiano? E le generazioni precedenti hanno copiato anche loro? E se sì, come?

E, ognuno di noi vi trova il suo metodo perché, è inutile negarlo, abbiamo cercato tutti, ma proprio tutti di scopiazzare. E, come ci fa osservare la Tassinari, ci rendiamo conto, ora, che il prof vedeva, caspita se vedeva!

Il problema degli studenti è quello di copiare bene, ed è qui che succedono i guai perché anche con la risposta a portata di mano (consultando Wikipedia sottobanco con lo smartphone) gli alunni riescono a scrivere strafalcioni davvero esilaranti come:

“Louis Pasteur inventò il siero anti-racket” o  “T.A. Edison inventò il lampadario” o ancora: “Le Repubbliche cisalpine erano l’Estonia, la Lettonia e la Lituania”,  “Giovanna d’Arco era detta la pulce d’Orléans”, “Gli Ottomani fondarono un evirato sul Fosforo”!

Quello che emerge e colpisce in “La sorella di Schopenhauer era una escort” è l’empatia di questa insegnante-scrittrice con i suoi studenti,  perché la Tassinari appartiene a quella categoria di prof che ognuno di noi avrebbe voluto: ironica, divertente ma competente e inflessibile e  il suo libro, anche se ci fa ridere o sorridere, ci fa comunque capire l’importanza della funzione educativa.   

E, in definitiva, se ci divertiamo nel leggere gli errori madornali dei loro studenti, ci rendiamo conto della bravura di tanti professori italiani che svolgono il loro difficile compito con impegno, umanità e grande professionalità.

Ultima considerazione: questo libro ci offre anche la possibilità di confrontarci con il nostro “tipo” di umorismo. Ho, infatti, riso a crepapelle per certi errori  e sorriso per altri e mi sono chiesta se anche gli altri lettori reagiranno come me, perché ognuno di noi fa vibrare in modo differente le corde del proprio humor. 

Chi è Simonetta Tassinari:
nata a Cattolica, vive da molti anni a Campobasso dove insegna Storia e Filosofia al Liceo Scientifico. Ha scritto sceneggiature per la RAI, libri di saggistica storico-filosofica, romanzi storici e, con il romanzo La casa di tutte le guerre, pubblicato l’anno scorso, ha vinto il premio “Lago Gerundo” e “Pagine di Territorio”.

2 commenti:

  1. Bella analisi, la tua, Barbara, che mette in luce la ricca personalità di Simonetta Tassinari, il suo desiderio, da brava docente, di comprendere a fondo le generazioni di alunni che si susseguono sui banchi di scuola sotto i suoi occhi, e il bisogno di confrontarsi con i cambiamenti sempre in atto al vaglio del suo intuito e della sua grande umanità e competenza di donna e insegnante.

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  2. Grazie cara rf, sei sempre un'attenta lettrice che sa dar voce ai propri giudizi...

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